Antonio Spagnuolo, Ultimo tocco, Altrescritture, puntoacapo editrice
Tra le mani ho un piccolo, prezioso libretto di poesie tessute attorno alla perdita e al dolore. Perdita e dolore sono incontri frequenti nei versi: la felicità si vive inebriandosi nella sua breve durata, il dolore si dipana e ci accompagna, fedele nella in una sorte da lui stesso decisa, ingarbugliata e indissolubile.
Le poesie che compongono questo libretto sono dedicate alla perdita della compagna di una vita, perdita ad un’età avanzata che allarga il vuoto lasciato in un baratro in cui mancano appigli per reggerci e sorreggerci.
Non è solo una perdita definitiva , è una perdita incolmabile e incalcolabile.
Il libretto si divide in due sezioni; nella prima, molto breve e più riflettuta, il poeta cerca di riesaminare la sofferenza degli ultimi giorni, come se esistesse un farmaco a lenire il battito sempre più rumoroso e vicino del ladro di vita.
“ Palpando l’antiquato pentagramma / indifesa memoria spigole ombre/ al di là della porta / ………./ Parlami ancora di te, dei tuoi singhiozzi, / delle incertezze incredule che non hanno senso. /perché un certo infinito gioca a beffare / il turbinio dello’incoscienza. / ….
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