Assenza di Marzia Serra

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# Marzia Serra

Chiodo l’assenza all’angolo del cuore
dove si appendono giorni dismessi,
notti d’inquiete lune
e canapi di grida imbavagliate.

Un calco conserva il silenzio,
un vuoto di presenza,
voci in frantumi,
schegge di respiro.

Io come sempre spolvero memorie
rammendo versi e non mi basta il filo,
scosto le tende a sera, frugo il buio…

Ora sospesa

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# Marzia Serra

Viola ride il tramonto tra le tende
con un riso di sole.
Negli angoli s’accalcano i fantasmi
della notte imminente.

Il cuore sulla punta delle dita
batte sulla tastiera
canizie di pensieri a esorcizzare
di quest’ora sospesa.

…e non mi cerco più

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# Marzia Serra

Sono la casa dove non ritorno,
il posto vuoto al desco apparecchiato
l’impronta logorata sul divano,
il libro aperto che non leggo più.

Oltre la soglia di Marzia Serra

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# Marzia Serra

 

 Oltre le soglia
 è tempo di lasciare le parole.

 Resta il silenzio
 contatto irrinunciabile tra noi

 fin che si giunga al punto.

Fioriscono le brine

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# Marzia Serra

Stazionano le nebbie lungo i viali.
A terra imputridiscono le foglie
macerate di pioggia.

Vanno memorie a ricercare il sole
e la voce del mare ed il tremore
di baci al plenilunio.

Si curvano le spalle sotto il peso
di sogni arresi al quotidiano passo
appoggiato all’inerzia.

Fioriscono le brine
sui prati di novembre.

Novembre di Marzia Serra

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# Marzia Serra

 

Novembre ha respiro di nebbia
labbra di pioggia e ruggine di nubi.
Novembre ha parvenze di sole
algide lune e stelle assiderate.
Cammina curvo nella tramontana
sfilacci di memorie tra le dita
mentre il silenzio odora di parole
in putrida agonia
su pagine di grida accartocciate.
Sere al camino in tregua di passioni
attese inconsolabili deluse
stazioni di provincia
ed un biglietto
per
da obliterare.

Tre poesie di Marzia Serra

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# Marzia Serra

 

…e mi cammino accanto.*

Sui tetti la luna
tesse tenebre azzurre.

Nel silenzio notturno
risuonano passi.

Un’altra vita mi cammina accanto.
Passante ignorato che mi ignorerà.

Io stessa vivo e mi cammino accanto;

mi guardo e non capisco,

mi resto indifferente.

Soffro dolori che mi sono alieni
ho nostalgia di ciò che non è stato
scrivo parole che non riconosco