Ho appena finito di leggere un libro di Elisabeth Robins, “Come and Find me”. Un libro realmente intelligente, magnifico, che suscita in me un grande senso di forza. Ho l’impressione di capire ora, almeno vagamente, di che cosa saranno capaci le donne in avvenire. Finore non hanno mai avuto la possibilità di mostrare ciò che valgono. Parlare della nostra epoca senza pregiudizi e del nostro Paese emancipato è una pura idiozia! Siamo saldamente legate a quelle catene di schiavitù che noi stesse abbiamo foggiato. Sì, ora comprendo che siamo state noi a foggiarle e che dobbiamo essere noi a liberarcene. Eh bien, dov’è ora il mio ideale, il mio concetto della vita? Oscar (e accanto al mio letto c’è ancora un gardenia viva) ha ancora nel mio cuore un caposaldo così inespugnabile? No, perchè sto andando verso una visione più ampia: un po’ di Oscar, un po’ di Symons, un po’ di Dolf Wyllarde, e poi Ibsen, Tolstoj, Elisabeth Robins, Shaw, D’Annunzio, Meredith. Per intessere il complesso arazzo della propria vita, è bene prendere fili da parecchie belle matasse e comporli in un disegno armonioso. Continua a leggere
Una pagina del Diario di Katherine Mansfield
17 lunedì Dic 2007
Posted Katherine Mansfield
in