Per Jacques Derrida i pittori sono come ciechi. Esplorano e avanzano al di là del segno. La pittura dunque ha a che vedere con il territorio multiforme e frastagliato del visibile che non è ancora; lo anticipa, lo attraversa, lo percepisce come al di là pre-vedendolo. Tommaso Ariemma muove la sua indagine intorno ad alcuni nodi tematici fondanti del pensiero filosofico occidentale; le intersezioni che ne ricava sono di alto spessore estetico e raro acume interpretativo. Il nuovo volume di Ariemma porta nel titolo il senso dell’intero suo intento, cioè quello di portare avanti la tesi secondo la quale attraverso la pittura si possa comprendere la realtà dell’anima. L’immagine infatti riguarda talmente intimamente la nostra esistenza da esserne un’implicazione profonda oltre che cangiante. Sta al fondo, l’immagine, come la prima pittura delle caverne primitive, chè racconta della traccia indelebile non solo della memoria ma soprattutto di quel resto che non scompare ma che avanza. Ed è proprio in questo procedere, errante e illocalizzabile, che la vita abita il luogo della pittura. Continua a leggere
L’estensione dell’anima, di Tommaso Ariemma
14 martedì Apr 2009
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