Benché si tratti senza equivoco di poesia al femminile –e più avanti ne spiegheremo i segni- non troviamo in questi versi gli elementi consueti alla scrittura delle donne come la confessione, l’intimismo o l’elegiaco, riferiti al proprio vissuto.
L’io poetico va invece lontano, ai primordi della civiltà e attinge al mito, quasi ad indicare la sedimentazione che i secoli passati depositano sull’essere contemporaneo e soprattutto sul poeta che più degli altri è in grado di valutare lo spessore della stratificazione per volgerlo di nuovo in poesia. E il canto poetico è sempre tramite tra passato e presente.
Tutto è accaduto prima di me (Elena).
In epigrafe, un verso di Bonnefoy spiega:
Queste pagine sono tradotte. Da una lingua/ Che frequenta la memoria che io sono. Continua a leggere
Passi d’acqua di Chiara Poltronieri – di Fortuna Della Porta
06 domenica Apr 2008