Palpitatio, fotografia digitale di Ernesto Romano ©
Il poeta, modello di viaggiatore continuo, strenuo ed apposito: è un esploratore che perquisisce i confini del mondo, scrivendo uni-versi; è un temerario che s’inoltra in terre “cangianti”, inospitali come il miraggio e feroci a tal punto, che in esse ogni cosa perde l’aspetto reale (o, per l’esattezza, consueto), mentre le certezze quotidiane cessano di avere contorni precisi: tanto che si rovesciano in nuove prospettive, rivelando che persino la luce può essere a volte, o quasi sempre, un gioco di ombre (ed il buio, addirittura un riflesso). Continua a leggere
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