Eccoci qui. Tutte e due sedute con la schiena dritta pronte ad affrontare il terribile giudizio della commissione che ci è di fronte.
Io sono già stata ascoltata da sola mentre tu, persa nei tuoi pensieri irraggiungibili, ti guardavi attentamente le pellicine intorno alle unghie.
Ti ho osservato mentre fiumi di parole mi investivano rimbalzando sulla mie pelle indurita dal tempo e dal dolore. Avrei voluto essere libera di piangere perché il mio cuore si stringe ogni volta che ti vedo così, lontana da me, dal mondo che ti circonda nel quale sei stata accolta con difficoltà, ma non potevo, non mi è consentito versare lacrime per sgravarmi dal dolore.
Sì ho capito che qualcosa non va, che tutti sono preoccupati per il tuo cambiamento, lo sono anch’io, ma quel che mi sfugge è come posso fare per aiutarti, quali strategie dobbiamo attuare per riportarti a noi. Continua a leggere