RICORDANDO MONTALE A TRENT’ANNI DALLA SCOMPARSA
Sono le ore 13 di giovedì 23 ottobre 1975 ed Eugenio Montale sta fumando nel salotto della sua casa milanese quando squilla il telefono. A rispondere è “la Gina”, ormai l’unica persona che vive con il poeta da quando è rimasto vedovo di Drusilla Tanzi. La Gina è stata presa a servizio in casa Montale negli anni Quaranta, su segnalazione di un medico, e da quella casa non si è più mossa, divenendo con il tempo la governante e la custode prima dei coniugi Montale e poi del vecchio senatore Eugenio. La Gina dunque risponde al telefono e subito si reca in salotto per annunciare al poeta che a chiamare è l’ambasciata di Svezia: gli è stato assegnato il Nobel per la letteratura. E’ un momento indimenticabile, la solitudine della casa viene invasa dagli annunci radiofonici e, subito dopo, dalle felicitazioni degli amici. Continua a leggere