I’M SO VAIN
[Ispirata alla fotografia I’m so vain di Fabrizio Buratta]
Occhi onniveggenti reclusi nella pietra
sgranati fissano lo sguardo che s’addua nella velocità duplice del tempo
uno vitreo e sinistro che adduce all’arte della mantica
che agglutina la retina si sedimenta nella contingenza della vita umana
nelle facoltà paranormali nella prescienza dei dischi membranosi
nel muscolo oculomotore della gnosi
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