Ci sono vite che si consumano lentamente, senza manifestare apertamente il proprio disagio o che, anche se lo rivelano, chissà perché rimangono apparentemente intatte finché non si esauriscono del tutto in una sorta di autocombustione. Se poi ci si accorge di avere tante cose da dire sulla vita e i sentimenti, descrivendoli per come sono senza che sia necessario rivestirli di fronzoli o imbellettarli fino a trasformarli in tutt’altro, realizzare tale proposito può diventare una vera condanna e il fuoco che distrugge dentro si alimenterà del vino amaro della sordità e dell’indifferenza di chi non è pronto ad ascoltare il grido della libertà.
Ma che vuol dire essere liberi?
In un lampo capii che cosa era quello che chiamano destino: una volontà inconsapevole di continuare quella che per anni ci hanno insinuato, imposto, ripetuto essere la sola giusta strada da seguire.
(Goliarda Sapienza, L’arte della gioia)
Libertà è una strana parola che ha sempre affascinato l’immaginario collettivo, che ha coinvolto l’umanità fisicamente e intellettualmente in battaglie appassionate, eppure è anche fonte di grande ambiguità, di continui fraintendimenti che possono trasformarla nel suo opposto. Continua a leggere