(Kapuscinski fotografato da M. Kubik)
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Perché l’esperienza del viaggio arriva così profondamente a modificarci? E fino a che punto dobbiamo spingerci per giungere alla reale conoscenza dell’”altro” che incontriamo sulla nostra strada?
Ryszard Kapuscinski è di sicuro l’autore che più di tutti può fornirci la risposta a queste domande.
Viaggiatore insaziabile, giornalista originale e innovatore, a lui dobbiamo alcuni dei più bei libri-reportage del Novecento. La sua originalità sta nell’avere elaborato un racconto che parte dal reportage ma che sfrutta anche gli strumenti del romanzo e del saggio.
“L’altro” è un piccolo libricino di poco più di 70 pagine. Vi è raccolto il materiale di sei conferenze il cui tema dominante è appunto “l’altro”. L’argomento riveste un’importanza personale per Kapuscinski perché l’interesse per l’altro gli fornisce la giustificazione, almeno in parte, di quella sete di conoscenza e di quella irrequietezza intellettuale che sembrano aver indirizzato la sua vita verso i viaggi.
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