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Lo scrittore torinese, nato nel 1923 e scomparso nel 2001, è nel novero di quegli autori che hanno cercato di rappresentare attraverso l’arte le contraddizioni e le umiliazioni della vita e l’anelito dell’uomo all’affrancamento e alla libertà.
Dopo la prima raccolta di racconti, “Le notti nere”, del 1958, l’anno successivo esordì nel romanzo con “La stanza dei giochi”, al quale fecero seguito più tardi i due romanzi maggiori: “Il borghese di ventura”, del 1975 e “L’incendio del Regio”, del 1976, entrambi pubblicati da Einaudi. Alcuni suoi articoli apparvero su “Il mondo” di Mario Pannunzio, nel 1957. Continua a leggere
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