bbiamo, fissate nella memoria, un’immagine di noi e un’immagine del mondo. Non ci abbandonano mai, pur modificandosi continuamente. Prendono vita e si sostentano attingendo da una scena originaria, alla quale noi apparteniamo.
Come cavalieri senza macchia, lancia in resta, queste figure ideali si abbattono sull’esperienza ma, nel momento dell’impatto, anziché accartocciarsi, sbarrano gli occhi e scartano. Se il viaggio continua, mai un cavaliere sarà disarcionato e sempre il suo cavallo guadagnerà terreno nei confronti del mondo delle idee. In ogni istante, infatti, i nostri sensi correggono il tiro, spostano il bersaglio della folle corsa e adeguano al reale le nostre creazioni immaginarie. In palio sarebbe la verità, inconoscibile quanto desiderata, che ci conduce attraverso una strada tortuosa e impraticabile. Questo itinerario obbligato percorre infinitamente e inesorabilmente i sentieri della sconfitta o dell’abbandono.
Testimonianze del Viaggio. I Cavalli di Ezio Gribaudo in mostra ad Asti con commento artistico e versi inediti di Ivan Fassio
05 venerdì Nov 2010
Posted Ezio Gribaudo, Pittura
in
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