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Sono a migliaia, ma vivono come esseri invisibili, anonimi, in nero in tanti paesini del Mediterraneo, su tutte le sue coste, senza distinzione. Sono le donne di questo mare, mani consumate e schiene rotte dal lavoro, le rughe che solcano il viso, e i ricordi che riempiono le menti, come ultimo ed unico tesoro rimasto per allietare le lunghe giornate passate su seggiole fuori dai portoni delle case. (Silvia Gatto, Le madri del Mediterraneo)
Alla santa memoria
di mia madre
Eleuteria Ritsos
Le vecchie e il mare
(Vecchio porto di isola. Lì appresso il cantiere, alcuni caicchi, lo scheletro di qualche barca da pesca. Inizio d’autunno. Ieri per la prima volta è piovuto. Stasera il tempo si è rimeso al bello. E’ un tramonto greco – torce rosse dietro le nuvole. Un caicco, silenzioso e oscuro, si muove nel roseo fiume che il tramonto traccia sul mare. Una ragazzina porta un secchio d’acqua. S’è fermata un attimo sulla soglia della casa prima di entrarvi. L’acqua del secchio è rosea e dorata, come se avesse raccolto il sole sul mare. Ogni tanto lampeggiano le finestre sul lungomare. Continua a leggere