Forse l’esplosione di una stella,
un puntino di luce in mezzo all’erba.
E poi. Poi il mistero della vita
che si fa raggio e moltiplicazione,
matematica e sogno azzurro. Continua a leggere
La vita
09 domenica Dic 2012
Posted Blumy
in09 domenica Dic 2012
Posted Blumy
inForse l’esplosione di una stella,
un puntino di luce in mezzo all’erba.
E poi. Poi il mistero della vita
che si fa raggio e moltiplicazione,
matematica e sogno azzurro. Continua a leggere
29 domenica Lug 2012
Posted Blumy
in Le rêve de ce fond de la nuit qu’ils nomment Dieu
Yves Bonnefoy
Negarlo, cercarlo, rinnegarlo.
Guardare se ci abita dentro,
e quel silenzio vacillante
è la risposta.
Guardare l’erba,
che brulica d’insetti Continua a leggere
23 mercoledì Mag 2012
Posted Blumy
inLucio Lepri
Madre che stai dentro le mie tasche
o tra le pagine di un libro;
tu ch’eri passero fragile
e ombrello che mi riparava, Continua a leggere
06 venerdì Gen 2012
Posted Blumy
inMagdalena Wanli
Il cielo sempre uguale sembra non leggere il tormento,
il respiro di lei che si fa affanno, scuote il petto,
fa tremare le mani che nel tempo passato erano rami
che si tendevano verso l’azzurro silenzioso. Continua a leggere
11 domenica Dic 2011
Posted Blumy
inGabriel Pacheco
Inverno s’è vestito di pioggia e di vento e ha bussato alla porta di Annina. Lei ha fatto un po’ di resistenza, si è appoggiata con il suo corpicino legnoso contro la porta ma il vento è più forte e l’ha spalancata e la pioggia s’è insinuata dentro le crepe dei muri, allargandole.
15 lunedì Ago 2011
Posted Blumy
inHo imparato l’addio dalla mia culla d’acqua,
l’amnio che mi nutriva e mi narrava la mia storia
nella lingua degli uomini.
Innocenza e sogno era ancora lo sguardo
dentro il blu della notte, Continua a leggere
12 mercoledì Gen 2011
Posted Blumy
inJerry Uelsmann
mi sono messa tutta dentro un foglio
dentro l’inchiostro d’una penna,
ho messo anche mia madre, la fotografia
sbiadita di mio padre, le mura fatiscenti Continua a leggere
29 lunedì Nov 2010
Posted Blumy
inChristopher Beikmann
e dimmi: quanto di questa polvere,
del vento che la scuote e la trascina via,
quanto io sono polvere,
quanto sono quel vento
che mi fa tremare, allontanarmi, Continua a leggere
19 venerdì Nov 2010
Posted Blumy
inTag
‘Pensare attraverso i miei occhi’; la frase di Dedalus nell’Ulisse di Joyce è la stella polare di questo libro, che traccia una originalissima mappa fatta di dettagli di opere d’arte, di attraversamenti di luoghi, di ritratti e di meditazioni sulla pittura e sugli oggetti, su quell’accumulo di immagini che la memoria costruisce nella vita di ognuno di noi. Continua a leggere
21 giovedì Ott 2010
Posted Blumy
inMemo Vasquez
C’erano i resti d’un pasto mai finito
un piatto sopra una tavola,
una sedia rovesciata, Continua a leggere
26 domenica Set 2010
Posted Blumy
inLa bocca è la colpevole:
ingrassa di silenzio e sputa chiodi
Da vivi si va a fondo.
La casa era una nave, un corridoio lungo
(attenta al parapetto, alle onde grosse,
hanno portato tutti via)
e falle d’acqua: così da vivi si va a fondo.
(mancavano il fiato tiepido,
mani come fiori, mancava dire:
stringiamoci forte come una famiglia)
Attenta ai cocci che tagliano la fune,
attenta alla dismisura dell’assenza,
al vuoto che ti beve ogni momento,
stai scivolando via dalla tua vita.
12 domenica Set 2010
Posted Blumy, Licia Giaquinto, Narrativa
inSull’etimo della parola ianara o janara ci sono un’infinità di teorie. La più accreditata è forse quella che vuole che iana derivi da Diana o Ecate, la divinità dei morti. Iana o janara, a differenza della jana sarda, la fatina graziosa ed elegante, benevola verso gli uomini, si assimilerebbe al mito di Ecate (Diana), che vive tra il mondo dei vivi e quello dei morti e porta con sè un’aura malefica. Come le streghe del Medio Evo, le ianare si dedicano alle fatture, hanno contatti con il diavolo, sono mammane e accabbadore. Continua a leggere
29 domenica Ago 2010
Posted Blumy
inTag
Baisho ?![]()
La torre s’è riempita di muschio
fiori mitili conchiglie.
Con le gambe conficcate nella terra
e il capo sporto nell’azzurro Continua a leggere
10 martedì Ago 2010
Posted Blumy, Michele Caccamo
in
Nato a Taurianova (RC) il 21.12.1959, Michele Caccamo vive a Gioia Tauro, dove svolge l’attività di imprenditore ed è stato assistente parlamentare alla Camera dei Deputati. Nel 2003 ha pubblicato il testo teatrale “Incoronato come le rose” , nel 2005 “La stessa vertigine, la stessa bocca”, Manni editore, prefazione di Raffaele La Capria (poesie), nel 2005 “Il segreto delle fragole” (antologia), Lietocolle editore (poesie), nel 2006 Continua a leggere
26 lunedì Lug 2010
Posted Blumy, Giovanni Campi
in
Nato a Caserta nel 1964, Giovanni Campi è il papà di Simpliciter & Complicatibus, due personaggi alieni e surreali, quasi beckettiani (mi si perdoni l’irriverente accostamento, ma questo signore, pur non essendo irlandese, ha talento da vendere), che dialogano ininterrottamente giocando con e sulle parole e portandoci ad un teatrino dell’assurdo geniale ed esilarante. Teqnofobico Chiocciola (il nostro Giovanni Campi in rete) ha due valentissimi collaboratori* in Nevio Gambula ( http://www.neviogambula.it/ ), attore, poeta, insegnante di recitazione e autore di saggi sul teatro e di critica culturale e Orsola Puecher della quale non si hanno notizie biografiche, ma si sa soltanto quanto è brava. Basta fare una capatina nel suo sito, http://orsola-puecher.tumblr.com/ o guardare un filmato su youtube in cui lei e gli altri due artisti di cui sopra danno prova della loro genialità. (* Passatemi il termine , perchè questi due artisti sono molto, molto più che collaboratori … )
11 domenica Lug 2010
Posted Blumy, Jacques Chessez
inJ’aime le brouillard, tu le sais
Ses épaisseurs lumineuses
Ses taches de mort calme dans l’antre du jour
Et tu sais aussi que j’aime le brouillard parce qu’il ressemble
A ce regret qui est en moi
Entre l’heure et la mémoire
Quand j’ai la vertu de regarder ma mort
Les claires ruines et tout l’après
Où je n’aurai plus de structure
Où il n’y aura plus de langage, plus de formes même ombreuses
Plus d’arête aucune catégorie dans le vide
Aucun vide du vide
J’aime le brouillard de m’y faire réfléchir
S’il ressemble tant soi peu à ce destin défaisant mon heure
Dans le voeu de l’instant et du rien
(tiré du livre de poèmes “Les élégies de Yorick”)
Jacques Chessez
* * *
Amo la nebbia
Amo la nebbia, lo sai,
la sua densità luminosa
le sue chiazze di morte calma nell’antro del giorno
E sai anche che amo la nebbia perchè somiglia
a questo rimpianto che è in me
tra l’ora e la memoria
quando ho la virtù di guardare la mia morte
le chiare rovine e tutto il dopo
in cui non avrò più struttura
in cui non ci sarà più linguaggio, più forme anche ombrose
più sosta per nessuna categoria nel vuoto
nessun vuoto del vuoto
Amo la nebbia per il suo farmi riflettere
se somigli tanto o poco a questo destino che disfa la mia ora
nella promessa dell’istante e del nulla.
(tratto dalle ‘Elegie di Yorick’)
23 domenica Mag 2010
Posted Blumy
inSilvano Braido
Con ferocia ho nidificato
dentro una casa piena di rughe
di rune ruscelli piccoli laghi
storie di navi che salpano
portandosi via un volto una voce Continua a leggere
13 martedì Apr 2010
Posted Blumy
inTag
dentro la bocca ci sono cappelli
castelli piccoli serpentelli
quasi sempre addormentati
dentro la bocca stanno le scale
meraviglie della torre regina
ch’è chiusa (forse socchiusa) Continua a leggere
22 domenica Nov 2009
Posted Blumy
in30 mercoledì Set 2009
Posted Blumy
in
io l’aspettavo, ti aspettavo
nell’urlo bianco dell’alba e dell’inverno,
un brusio fitto prima,
poi una litania che cresceva come una marea.
aspettavo nel sangue
che scivolava via dalle pareti del mio corpo
e macchiava le pareti del tempo.
aspettavo e aspetto.
ferma decisa con un’ansia terrigna
la bocca spalancata per comunione,
per lasciarti entrare anche attraverso i denti
la lingua il respiro
26 domenica Lug 2009
Posted Blumy
in
Lo sapevi, mamma, che da vecchi le ossa fanno fiori?
Mente che non poteva mentire , un tempo lattiginoso
sospeso nel tempo, parole che annegavano nel vuoto.
Sono qui, piccola mia, dammi le mani, camminiamo
piano lungo il corridoio, il corridoio lungo. Continua a leggere
20 lunedì Lug 2009
Tag
# Anna Martinenghi, # Gabriella Gianfelici, Ada Negri, Aldrin, allunaggio, Andrea Zanzotto, Antonella Pizzo, antonia pozzi, Armstrong, Bonfiglio Anna Maria, Collins, Giacomo Leopardi, Gianni Rodari, kuna, Lucianna Argentino, Maria Gisella Catuogno, modulo lunare, Nautica celeste, poesia e luna, Saffo, Sandra Palombo, Stefano Dal Bianco, Titos Patrikios, Toti Scialoja, Vladimir Majakovskij
Quaranta anni fa, il 20 luglio 1969, alle ore 22.56 EDT (le ore 5.56 ora italiana del 21 luglio) l’astronauta americano Neil Armstrong posava il primo piede umano sul suolo lunare. Quella missione era iniziata il 16 luglio alle 9.32 ora locale, quando il gigantesco razzo vettore Saturno 5, alto oltre 111 metri, si era alzato dalla rampa 39/B del Centro spaziale Kennedy in Florida. A bordo vi erano tre astronauti: il comandante della missione Neil A. Armstrong, il pilota del modulo di comando Michael Collins ed il pilota del modulo lunare Edwin E. Aldrin Jr.
Nautica Celeste di Andrea Zanzotto
Vorrei renderti visita
nei tuoi regni longinqui
o tu che sempre
fida ritorno alla mia stanza
dai cieli, luna,
e, siccom’io, sai splendere
unicamente dell’altrui speranza.
Il bambino e la luna di Mariano Brull
Per Jorgito Manach y Baños che da
bambino amava giocare con la luna Continua a leggere
01 mercoledì Lug 2009
Posted Blumy
inD. Giuseppe, figlio di Anita e Franco … ma lo sa che è un gran bell’uomo? La immaginavo bruno di capelli e, forse, anche di pelle, e con un’espressione pensierosa. Invece nella foto del suo blog appare come persona solare e sorridente …
R. Quando andai in California a trovare la mia traduttrice americana, mi confessò che mi aveva immaginato basso di statura, esile, con gli occhiali, insomma tutto il contrario di quel che sono. Capita. Non sono neppure troppo fotogenico, e in un tempo dove l’immagine è tutto, la cosa potrebbe essere grave. Ero bruno e olivastro da giovane, mediterraneo. Padre siciliano e madre ligure. Oggi in tanti alberghi, anche italiani, i camerieri mi si rivolgono in inglese. Non sono solare, sono uno scorpione, vivo di ossessioni e di passioni terribili. Controllate da realismo e autoironia. Ma sempre ossessioni e passioni
07 domenica Giu 2009
Posted Blumy
inInes è stata ragazza e bambina con riccioli neri
la Persia e quell’uomo di Urbino che le sta sempre accanto
ormai nonni a volte stanno per mano
lui va a fare la spesa con un taglio alla gola. Continua a leggere
22 venerdì Mag 2009
Posted Blumy
inNon conoscevo il film nè il regista e nemmeno uno dei numerosi, bravissimi attori protagonisti. Entrando in videoteca ho detto il genere di film che amo e, dopo aver visualizzato tre o quattro DVD, la mia scelta è caduta su una storia che, raccontata in poche righe, doveva essere mia. Quando esci dal negozio ti lasciano una custodia anonima, che nasconde il titolo e la trama del film. Non sapevo più il titolo del film nè il nome del regista o di uno degli attori. Continua a leggere
19 domenica Apr 2009
Posted Blumy
inquanto avrei conservato di te, quanto avrei tenuto te
con la tua lingua balbettante, mugugni quasi, come fossi down
e non camminare , non da sola, per le mani una bambina
coi capelli bianchi pesante senza più parole nè pensieri
(forse confusi, intrecciati come quando si agita una boule
e dentro ci sono nomi lettere cifre misteriose)
che ha bisogno di una madre
(ero io, piccola magra senza forze,
ero io la tua nuova madre, e tu mia figlia, in uno scambio magico
miracoloso inverosimile)
che ti raccontasse fiabe prima di dormire
come l’ultima notte, l’ultima prima che in silenzio piano piano
senza far rumore per non svegliarmi, te ne andasti via, madre mia
santa, madre mia.
22 domenica Mar 2009
Posted Blumy
inTag
abeti, madre, mistero, neve, via Crucis
anch’io sono stata la neve
ho sfiorato gli alberi con piccole mani,
le dita dei pini, gli abeti che fanno inverno e fanno Natale
sentivo che c’era un mistero oltre la sdraio della terrazza
o dentro il silenzio dei monti;
era in me o era mia madre lontana, giovane ancora,
caduta alla prima stazione –
sulla sua schiena la valigia o una croce
io, in bianco e nero, sorridente leggera come la neve
24 martedì Feb 2009
Posted Blumy
inma se io se io mi chiudo a chiave
dentro me stessa, non rispondo a nessuno
(attaccato alla porta un cartello:
lei non c’è dorme è andata via), Continua a leggere
12 giovedì Feb 2009
Posted Blumy, Pensiero filosofico e non
inMentre leggo a voce alta la bella intervista sul Corriere della sera ‘all’ateo Jannacci’, la voce mi si incrina e penso che molti credenti dichiarati vorrebbero o dovrebbero essere come lui.
‘Io da medico ragiono esattamente così: la vita è sempre importante, non soltanto quando è attraente ed emozionante, ma anche se si presenta inerme e indifesa. Continua a leggere
18 domenica Gen 2009
Posted Blumy
in
La bambina ha un filo di memoria,
un ragno che le cammina sulla testa,
una partitura bianca Continua a leggere
08 giovedì Gen 2009
Posted Blumy
inSto dentro una tristezza di foglie secche,
lumache e acquitrini
Era meglio quando c’era la pioggia. Era meglio perché potevo nascondermi tra gli sputi cavernosi del cielo e dentro il suo rumore e diventare una cosa piccola, che fa parte del temporale, una foglia o un uccellino che si chiude nel suo nido, al riparo dalla pioggia e dall’Uomo Cattivo. Continua a leggere
20 sabato Dic 2008
Posted Blumy
inmi sono svegliata nel mio letto di temporale, scrosciavano le piogge,
l’aria il vento mi trascinava via come un ramo divelto in mezzo al fango
non avevo più bocca per gridare – non ho più bocca, non ho più parole –
Continua a leggere
30 domenica Nov 2008
Posted Blumy
inLa ‘giusta distanza’, suggerisce il giornalista esperto (un affabile e convincente Fabrizio Bentivoglio) al ragazzo che vuole intraprendere la strada del giornalismo, è quella che sta a metà tra il distacco e la partecipazione ad un fatto di cronaca di cui si vuole scrivere: attenzione, ma mai troppo coinvolgimento. Continua a leggere
15 sabato Nov 2008
Posted Blumy
inTag
nicow92
La porta s’apre su un sentiero sconnesso, arido, disseminato di sassi appuntiti su cui piove una bava di luna malata. Continua a leggere
18 giovedì Set 2008
Posted Blumy
in16 sabato Ago 2008
Posted Blumy
inQuale strada scegliere che non sia già scelta
che non frani nel buio di un precipizio
dove tutto si perde e si confonde e le porte Continua a leggere
13 mercoledì Ago 2008
Posted Blumy
inTag
confessioni, cordless, dialogo, erba, morte, ossigeno, partner, pioggia, Prosapoetica, sant'agostino
Tu, così irrequieta perché cercavi il tuo luogo, partivi e ti perdevi spesso, non sapevi, avevi solo un sentore, e quell’impulso, quella tensione ad andare lontano. Ma poi tornavi, tornavi sempre dentro te e ci son voluti quegli incontri continui con la morte, quel parlottio a voce bassa, l’ossigeno sulla bocca e poi sentire freddo, sentire che non c’è confine tra il dentro e il fuori. Oggi lo sai, oggi che, anche senza guardarti il viso o le mani, lo sai, come lo sapevi prima, ma era lontano, sembrava essere lontano. Continua a leggere
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