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Adriano SANSA
Il dono dell’inquietudine
Il melangolo, 2003, pagg.124
Euro 8,00
di Antonio FIORI
Pregevole per fattura e materiali, questo dono di Adriano Sansa ci fa sentire subito in debito. Il suo endecasillabo cullante non si svilisce mai nel mero effetto, tiene a mente sempre il nucleo del dire, la necessità insopprimibile di ogni testo. Se ci si lascia prendere per mano, se un po’ ci si abbandona ai versi, si coglie davvero il timbro e il richiamo profondo di questa poesia. E si scoprono anche parentele fruttuose (con Attilio Bertolucci: “la chiesa si riempie e mi da calma/ invece dell’ebbrezza: sedevamo/ che non è molto l’intera famiglia/ occupando la fila”, “Lei non c’era/ ma abitava più in là, dopo le file/ di poveri palazzi ancora afflitti/ dai segni della guerra”, e con Leopardi, scopertamente: “…sopra il greve/ percorso di quei secoli fiorivi” ). Continua a leggere