Vittorini nel 1956 gli fece pubblicare sul “Menabò” il suo primo romanzo, “Il calzolaio di Vigevano”, edito poi da Einaudi nel 1962; nel 1962 uscì anche “Il maestro di Vigevano” e nel 1964, “Il meridionale di Vigevano”, che costituiscono una trilogia dedicata al suo paese natale, dove nacque il 28 giugno 1930 ed è sepolto dall’anno della sua morte, fatta coincidere con il giorno del ritrovamento del suo cadavere, il 29 aprile 1979, morte avvenuta per suicidio. Si era lasciato affogare, infatti, nelle acque del Ticino. La trilogia, che mette a fuoco i difetti e i vizi di una società di provincia, gli procurò rabbia e rancori da parte di coloro che vi erano stati presi di mira, soprattutto la borghesia arrampicatrice. Del 1969 è “La ballata del vecchio calzolaio” e del 1971 “A casa tua ridono.” Seguirono alcune raccolte di racconti.
Non è facile scegliere tra questi tre romanzi, ma si può dire che “Il calzolaio di Vigevano” ha meno fama de “Il maestro di Vigevano”, nonostante abbia ricevuto l’attenzione di Eugenio Montale, che ne scrisse sul “Corriere della sera” il 31 luglio 1959. Continua a leggere
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