La scrittura di Silvia Comoglio è caratterizzata da una forte connotazione personale. L’autrice sente l’importanza dell’innovazione linguistica e porta avanti una ricerca incentrata sulle possibilità sonore della parola.
In Canti Onirici il rapporto fondamentale è quello fra suono, tempo e linguaggio. La poesia che apre la prima sezione della raccolta, L’ olmo, dichiara al lettore la centralità dell’elemento temporale (voi – mi siete il tempo/ dei gechi dilatati/ dal sogno dentro l’orto, “il guardare/ – álto e già proteso – del límite che tocca/ l’alba rovesciata nell’úl-tima parola -).
L’autrice dice, a proposito dei due cicli, L’olmo e Euridice, che compongono il volume: “i due cicli sono una sorta di partitura in cui ogni composizione vorrebbe essere una nota musicale e le note, nel loro insieme, un canto”.
Silvia Comoglio – Canti Onirici
14 sabato Nov 2009
Posted Maeba Sciutti, Silvia Comoglio
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