di Bartolomeo Di Monaco
Abruzzese (L’Aquila 8 dicembre 1907 – Roma 21 febbraio 2002), maestra elementare, giudice onorario presso il Tribunale dei minorenni della sua città, e poi consulente presso quello di Roma, l’autrice rivolse sempre la sua attenzione verso i più deboli e i più umili. Scrisse alcuni libri per l’infanzia, tra i quali il più conosciuto è “Le due penne del pappagallino Verzè”, del 1948, ma la notorietà le giunse con i romanzi “L’imputata”, del 1960, vincitore del Premio Viareggio, e con il successivo “L’adultera”, del 1965, finalista al Premio Campiello. Ricevette l’attenzione e gli elogi dei maggiori critici del suo tempo, tra i quali: Eugenio Montale, Emilio Cecchi, Goffredo Bellonci (che la chiamò a collaborare alla terza pagina, di cui era direttore, del “Giornale d’Italia”), Giuseppe De Robertis, Giuseppe Dessì, Enrico Falqui. Continua a leggere
Laudomia Bonanni: “L’imputata” (1960)
01 domenica Mar 2009
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