Ma il poeta è un fingitore? E’ l’unica domanda che non ha avuto risposta. Sarà per questo che continuerò a farla. Citando Pessoa ho iniziato l’intervista a Stefano Bortolussi, la prima di una serie di chiacchierate “milanesi” che vorrei proporre qui, nel luogo più adatto, dove so che le sfumature e i colori delle parole sono di casa. Credo fortemente nella necessità di fare poesia (vostra e di Stefano), e di leggerla (assolutamente mia e di molte/molti, come me). E’ l’unico modo che conosco per trovare le parole. Quelle che mi servono per scrivere e soprattutto quelle che ho bisogno (proprio bisogno) per vivere. Quelle giuste, appropriate, capaci di tutto. Le parole magiche per la gioia e quelle del dolore, altrettanto necessarie. Parto con questo uomo che fa poesia da sempre, tenendo sotto controllo la psiche come può. Che vive le sue giornate in modo elegante e ha deciso persino di fare sport, perchè tra un verso e una traduzione, tra un romanzo e la lettura di un libro, la postura è messa sotto severa pressione, le spalle si irrigidiscono e le braccia franano. Anche se l’espressione (dovete fidarvi di me) è quella di putto rinascimentale di età indefinita. Continua a leggere
Il poeta è un fingitore? Incontriamo Stefano Bortolussi.
02 domenica Dic 2007
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