Natale con Viadellebelledonne

Il presepe di Greccio – Storie di San Francesco attribuibile a Giotto
Basilica Superiore di Assisi

***

Lettrici e  lettori hanno condiviso con noi  storie,  fotografie anche corredate di storie legate ad esse,  poesie,  pensieri ispirati a questa importante festività, più di venti modi diversi di vedere e vivere il Natale.  Viadellebelledonne ringrazia di cuore per i contributi e augura al  mondo intero (anche a chi il Natale non festeggia e non conosce)  un Natale ricco di pace e di serenità.

BUON NATALE

La sedia racconto di Amelia – n. 1

Racconto di Natale – n. 2

Un Natale di incanto di Sara Ferraglia – n. 3

Ricetta Natalizia dei Cappelletti di parma di Sara Ferraglia – n. 4

La Neve foto di Margherita Gadenz – n. 5

Il Mercato del Natale di Anna maria Ercilli – n. 6

L’arrostino di Fiorella Gianluisa Donati – n. 7

Natale 56 di Marta Ajò – n. 8

Natale 1950 di Anna Maria Bonfiglio – n. 9

Il Natale che fu di Narda Fattori – n. 10

Il profumo di Natale di Maria Gisella Catuogno – n. 11

Noel memoire di Pamela Apepam – n. 12

Vedi cosa vuoi fare e cosa vuoi scegliere di Asma Gherid – n. 13

Muore la sera di Giulia Martinelli – n. 14

Sgocciola il Natale di Ileana Izzillo – n. 15

Povertà di Cettina Lascia Cirinna – n. 16

Mon coeur souvre a ta voix di Fernanda Ferraresso – n. 17

Panis Angelicus di Elina Miticocchio n. 18

Christmas Eve di Anne Sexton traduzione di Daniela Di Raimondi – n. 19

Quel presepe di Villa Dominica Balbinot n. 20

Regalami a Natale di Antonella Pizzo – n. 21

2 risposte a “Natale con Viadellebelledonne

  1. Parteciperei anch’io a questa bellissima iniziativa, ma… non so come muovermi. Attendo lumi! Grazie. Intanto leggo…

  2. enrico dignani ha detto:

    Natale 2016
    A dicembre irrompe tradizionale
    da un abete con scintillanti evviva,
    grossolano un ghigno èbete,
    che mi timbra il cervello.
    Quanti Natali hai?
    Quanti ne hai sprecati? Goduti? Passati?
    Quanti te ne restano?

    Più luci, più lustro, fermenta la festa,
    brilla bella robusta la gioventù,
    e il buon vivere che pare diffuso,
    come il brutto Socrate
    mi sento bello e fresco siccome il mattino,
    cinto da belle e nude braccia,
    con il cervello pieno di timbri.

    Il calendario del fisco e del supermercato
    sollecitano doveri e riti,
    il giorno è pieno di cose belle
    quelle che mi mancano fanno le sceme,
    luccicano, sono sfere appese, lustrini esagerati,
    prendimi maschio libidinoso,
    mi dice la vita:
    Sono la fortuna sciocchino.

    Ho il cervello pieno di timbri.
    C’è l’allegria sdentata dei poveri,
    e gli incidenti stradali dei ricchi,
    grazie e disgrazie.
    Quello che mi piace,
    è il canto e la calligrafia delle femmine.
    Buon Natale al manganello con lo stipendio.

    Presenti le fanciulle con lo scooter,
    io e gli aggregati estemporanei di individui,
    immaginiamo, il Prete, Babbo Natale e la Befana,
    nelle cattedrali, che al posto della scienza,
    graziosamente si prestano a benedire per Tutti,
    i gradi di civiltà in evoluzione.

    Veri Santi dell’Umanità,
    carcerati, poveri e matti,
    c’è doveroso doloroso per loro
    il Satanico Natale maledetto,
    il loro Sacro Santomale per noi è Benedetto, Utile,
    a nostra e a loro insaputa
    alimentano la possibile quasi felicità nostra,
    usi e costumi in glorioso sano divenire.

    Da dove viene Babbo Natale?
    Forse dal Micro e dal Macro;
    l’infinito relativo ci manda un giullare,
    come comandante di una nave
    si manifesta ai passeggeri, enti finiti;
    la Divisa, il Viaggio, l’Oblio.
    Allegorie beffarde, brutali innocenze.
    Signor Padre Eterno,
    stammi vicino,
    dammi la mano che sono piccino.

Lascia un commento