di Bartolomeo Di Monaco
L’autrice è una psichiatra con la passione per i viaggi; il marito ancora più di lei, e così la coppia si ritrova a percorrere ogni tanto itinerari inconsueti, fuori dalle linee del turismo ufficiale, in mezzo a sorprese e a difficoltà improvvise. L’esercizio, l’esperienza consentono loro di resistere e di tornare a casa arricchiti di sensazioni e di immagini. L’Africa è la terra preferita, l’Africa più nascosta, quella che invia loro i messaggi più suggestivi. Daniela non ce la fa a tenere tutto per sé, e così racconta agli altri attraverso i suoi libri: “Ho raccolto qui storie di incontri con animali, paesaggi lontani e persone diverse, così come si raccontano al ritorno agli amici (e soprattutto ai loro bambini, che si divertono molto ad ascoltarle), e vi ho aggiunto alcune riflessioni.” Questo brano è tratto dalla introduzione dell’autrice, già di per sé ricca di attrattiva e di fascino: “Sono tuttavia convinta che in viaggio il tempo scorra diversamente, e particolari luoghi e situazioni lo dilatano a dismisura.” A proposito dell’incontro con culture diverse e dei processi psicologici che si avviano nel viaggiatore, osserva: “Viaggiare, ricordiamolo, significa anche saper tornare. Per saper tornare, bisogna innanzi tutto non perdersi.” Continua a leggere
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