La poesia è sempre una provocazione. Lo è fin dal suo modo di porsi, che è fortemente spiazzante: i suoi ritmi, le sue trame interne, la sua sintassi, cioè quelli che sono i diversi piani di costruzione del senso, inducono il lettore a perdere momentaneamente l’aggancio con la comunicazione ordinaria. Potremmo dire che ciò che in prima istanza provoca il testo poetico è una sorta di naufragio della percezione. Ma anche la sua dinamica semantica, che è per definizione opaca (la non-trasparenza della poesia), si configura sempre nei termini di una richiesta interpretativa avanzata al lettore, chiamandolo a partecipare in prima persona alla costruzione della sua significatività. Nel caso di Mario Pischedda, la provocazione comincia addirittura dalla definizione coniata per le sue proposte poetiche: spam poetry, ovvero composizioni non sollecitate dal lettore. Continua a leggere
La poesia invadente di Mario Pischedda – di Nevio Gàmbula
28 venerdì Ago 2009
Posted Mario Pischedda, Nevio Gàmbula
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