[…]
Il mare, non più mosso,
l’instabile non culla
ceruleo letto dove il sole dorme;
e i sempre muti, ora dormienti, pesci,
nei giacigli fangosi
dei loro oscuri seni cavernosi,
due volte erano muti;
[…]
(J.I. De la Cruz “Versi d’amore e di circostanza. Primo sogno”, A.Morino, 1995 Einaudi)
La dichiarazione di Sor Juana de la Cruz : “Non ricordo di avere scritto per il mio piacere se non un papelillo che chiamano Il sogno”, oltre che per l’argomento proprio del sueño, mi rende questo poemetto caro, più delle, pur notevoli, “poesie di amore e di circostanza”, presenti, come El sueño , nella sopracitata traduzione di Angelo Morino.
Il titolo completo di questa silva di 975 versi, così come pubblicata nel 1692, è “Primero Sueño que así intituló y compuso la Madre Juana Inés de la Cruz, imitando a Góngora”; Continua a leggere
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