Non saprò mai trattenere la freschezza dell’acqua
né il tepore delle ali
nelle mie mani contratte.
Il mio sguardo è fisso sull’infelicità
lontana polvere che il mondo diventa.
Non restare nel carcere
del mio amore e della mia vita.
Il mio sguardo è fisso sul destino e la morte
e cancella il nastro delle ore di puro sole
e di neve e di fiore.
Je ne saurai jamais
Je ne saurai jamais retenir la fraîcheur de l’eau
dans mes mains crispées
ni la tiédeur de l’oiseau.
Mon regard est fixé sur le malheur
poussière lointaine qui devient le monde.
Ne reste pas dans la prison
de mon amour et de ma vie.
Mon regard est fixé sur le destin et la mort
et supprime tout le ruban des heures de pur soleil
et de neige et de fleur.
.
Scrive Lucetta Frisa nella sua bella e ricca introduzione “Perché presentare adesso a un pubblico italiano un poeta come Alain Borne, che può apparire, a un’occhiata superficiale, quasi antiquato nella sua cifra malinconicamente romantica? Quanti sono “romantici” come lui? Sarà forse la sua visione della vita così totalmente laica, il suo ateismo senza speranza, un ulteriore elemento di attrazione? Continua a leggere
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.