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crap on the sky
Da così uguale
lampi di stampa, 2008
*
da (love songs)
– prima parte –
*
un sabato di novembre del ’94, lo hai capito. tutti i giorni
in cui hai ceduto, adattandoti al suo vuoto.
e non sei mai più riuscita a perdonarla.
fosse stato un pomeriggio teso e spoglio
nell’autunno giunto al limite, dentro un silenzioso gelo
avresti scelto la vendetta. ma era notte
una notte tersa, esatta, mitigata da contorni
ed ombre blu.
e non sei mai più riuscita a perdonarla ottusamente:
ti si è aperto l’orizzonte.
*
c’è ancora un buco nero a casa tua
nascosto sotto il letto. (un tempo stava
in bella mostra nel salotto). a furia di evitarlo
soltanto adesso sei felice: non torni se non quando è necessario
e gli amici che hai lasciato non lo sanno,
non l’hanno mai saputo, che è solo per fuggire da quel buco.
e tu non lo hai mai detto.
così diventi quello nelle foto che è sparito,
senza farsi più sentire. (non so quanto t’importi,
quando si arriva al dunque e poi si ricomincia
non è tanto automatico voltarsi.)
e loro non lo sanno, non l’hanno mai capito.
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