È uscita l’antologia Vicino alle nubi sulla montagna crollata presso Campanotto editore curata da Luca Ariano ed Enrico Cerquiglini con prefazione di Leonardo Mancino e un’intervista in esclusiva a Paul Connett. Continua a leggere
09 mercoledì Apr 2008
Posted Enrico Cerquiglini, Luca Ariano
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È uscita l’antologia Vicino alle nubi sulla montagna crollata presso Campanotto editore curata da Luca Ariano ed Enrico Cerquiglini con prefazione di Leonardo Mancino e un’intervista in esclusiva a Paul Connett. Continua a leggere
01 venerdì Feb 2008
Posted Enrico Cerquiglini
inda scaricare liberamente su Lulu
29 venerdì Giu 2007
Posted Enrico Cerquiglini
inMenestrello
Essere nato da mille e più anni non mi mette al riparo
dalla giovinezza. Ho efelidi e acne e strane pulsioni. Le barche
tirate a riva hanno uno stantio sentore di pesce e beccheggiano
contro rami di olmo. Li sento tutti e mille gli anni, nelle articolazioni
del pensiero: dev’essere il mercurio o l’arsenico che danza
nell’aria o nanoparticelle di idiozia insinuate nell’ipotalamo
o l’odore del tuo sesso o l’aria insalubre di questa garçonnière:
ho dolori alla schiena, nessun chiropratico riesce a ristabilire
la verticale posizione: scomposte composizioni babeliche
evidenziano radiografie d’autore. Non digerisco più il sole:
due spicchi e resto immobile per giorni. Eppure la giovinezza,
scimmia che gioca col vento, ha quel sapore di liquirizia
che sollecita il cuore a un pluslavoro senza plusvalore
e partite doppie e saggio di profitto. Corsi e ricorsi, corse
e rincorse per cogliere al volo un’idea, spesso infetta,
che si mostra nella sua oscena nudità, ancheggiando
in smorfiette angeliche con satanico retrogusto, e la prendi
l’idea, la penetri fino a vederla in trasparenza,
senza nessuna attrazione, scompigliata, abusata, oscurata.
Non c’è riposo: m’invecchiano intorno le case e cadono,
come beccacce il dì dell’apertura, ulivi secolari, ramoscelli
e figli di fattori obesi ed io, millenne e satiro, ingravido
la luce che filtra dalle feritorie, priapico e bolso ricercatore
di senso, aduso all’inganno, bordellatore da novanta,
ed io millenario fanciullo, non Dorian Gray, serbo nel volto
sguardi da serpente e un plastico gesto da discobolo
bolscevico abbeverato nel trogolo con barolo e passito
di Pantelleria. Ma la grazia e la potenza dell’eretta
ebbrezza che non si sazia in diuturni amplessi
mi fanno semidio e menestrello di coturnati stronzi.
Enrico Cerquiglini
24 domenica Giu 2007
Posted Enrico Cerquiglini
in
(ad uso e consumo di giovani facitori di versi)
Il grande poeta deve, con tono alto e solenne, ripudiare la guerra (in alternativa con tono polemico e anticonformista, esaltarla come “sola igiene del mondo”, come rimedio alla sovrappopolazione; esaltare l’eccidio, la deflagrazione, la lucentezza delle bombe, delle ogive, l’ardire dei missili, l’ebbrezza dell’obiettivo
intelligentemente centrato, il nemico in “dua pezzi”, la coreografia dell’esplosione, dell’incendio, del napalm, esaltare l’eroismo degli eroi amputati, dei raccolti brandelli, ecc). Continua a leggere
12 martedì Giu 2007
Posted Enrico Cerquiglini, Sandro Penna
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Non c’è, nella letteratura italiana, un poeta che, come Sandro Penna, abbia delimitato in modo preciso e assoluto il proprio mondo poetico. Nulla, o quasi, dell’agire umano rientra negli interessi del suo universo. L’agire umano, qualunque ne sia il campo, non desta in Penna alcun interesse. Il mondo reale, con la congerie di problemi, di complicazioni, non trova spazio, se non come mondo “altro” da escludere o escludente. Da qui muove in duplice direzione. Il mondo degli uomini, o, per meglio dire, degli adulti, dei loro commerci e affanni non sollecita alcuna curiosità. Rarissime sono le “apparizioni” di adulti e tutte più o meno casuali o svolgenti la funzione prosaica di rompere l’incanto del costrutto erotico e ricondurre la vita, deprivata di ogni valenza vitale, nel viale a-poetico della realtà. Continua a leggere