Il percorso poetico di Andrea Zanzotto si dipana attraverso un progressivo lavoro sulla lingua. Dal lirismo dominante nei primi scritti passa all’ermetismo, tocca il surrealismo e le avanguardie fino a superarle. Dominando completamente il linguaggio arriva a creare, a inventare il nuovo dissodando la nostra esperienza linguistica nelle sue unità prime fino a trovare, in un percorso di decostruzione e ricreazione di senso, il morfema da cui il bambino incomincia, attraverso il balbettio e la lallazione, la sua partecipazione al mondo impadronendosi di quell’insieme di significati socialmente condivisi di cui il linguaggio è il sunto, l’esempio e il veicolo (“bambucci-ucci“;”gnam gnam“;”yum yum“;”cloffete cloffete ch ch“;”fru-fruire“;”pini-ini-ini“;”fa-favola“). Un veicolo artificiale nato all’interno di un patto sociale e che vede nell’uomo il creatore e lo sfruttatore unico del mezzo usato per creare un senso che dia ordine all’esperienza.
Andrea Zanzotto – Poesie
30 martedì Giu 2009
Posted Maeba Sciutti, Zanzotto Andrea
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