un’energia assoluta e dettagliata della materia di fronte a cui soccombeva qualsiasi congegno narrativo. dalla prefazione Roberto Deidier
Tre poesie d’amore da “Il giorno fu pieno di lampi”
*
Vorrei prenderti e chiederti e avere
come si chiede alla morte di parlare
avere ancora calore ancora guardare il taglio
dei tuoi occhi bellissimi, guardarlo per sempre
come si fissa uno sguardo che non vuoi che svanisca
e ridere e sorridere insieme a quelle parole
rare che poi cadono
e poi ancora perdersi e lottare
con te pronto, insistente, senza indugi,
perché tu comprendi la nostra vita incompresa,
quel distillare vita ogni giorno
a te tutti i pensieri, tutte le poesie
le scrivo pensando a quando la marea ci divide
oltre tutti i mali scomposti
e questo mi trattiene nelle mani
mi spinge a chiedere altra vita, altri alberghi
le nostre case invisibili del cuore
e così ogni nostra carta troverà il suo posto
e gli amici giusti pregheranno per noi.
*
Dammi, dammi un amore che obblighi
al silenzio, che abbia ossigeno e ventate
secondo l’uso del corpo e della mente, che possa
entrare nella cruna celeste al ritmo veloce del fuoco.
Dammi il fuoco dell’altra verità
– aggiungi, aggiungi e più riceverai! –
Venga tutta la verità benedetta
degli astri essenziali, degli atomi radianti
risana cellule e radici in questa legge mortale.
*
Aspetto come ogni anno
la tua calligrafia, la primavera
la risata fresca tra noi il letto
nuovo, tra noi quella parola
di carne e di ardore
quieta liquida spontanea,
regalo potersi attendere:
prendersi, appartarsi
accettare l’appartenenza degli adulti, rovistare
cancellare ogni dolore
cadere nella piscina, nel tonfo
nel sagrato, partecipare alla vita
degnamente, chiamare,
andare fieri, con la mano
tesa, tersi, gentili,
nel vertice di quelle cose che
si fanno senso, fortuna, salute.
POESIE 1984-2003, Giovanna Sicari, Roma, 2006, pp 231-235
Giovanna Sicari (Taranto, 1954 – Roma, 2003) ha vissuto a Roma, dove ha insegnato nel penitenziario di Rebibbia, e a Milano. Le sue principali raccolte di poesia sono: Decisioni (1986), Ponte d’ingresso(1988), Sigillo (1989), Uno stadio del respiro (1995), Epoca immobile (2003). Ha inoltre pubblicato La moneta di Caronte. Lettere e poesie per il terzo millennio (1993), La legge e l’estasi (1999), Milano nei passi di Franco Loi (2002).
meth sambiase ha detto:
Grazie. Ricordare la sua poesia è un atto d’amore.
fattorina1 ha detto:
Le poesie della Sicari sono tutte molto belle, ardite e coraggiose, come queste. Credo che raramente canto d’amore fu più autentico e vitale.
Narda
massimobotturi ha detto:
mi sono molto piaciute, grazie per la proposta, merita davvero attenzione
viviane ha detto:
Le poesie d’amore sono tra le più difficili da scrivere, ma questi versi sono come sospinti da un respiro sotterraneo, non si perdono in inutili arabeschi.
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gisy ha detto:
Bellissime, ricche di sentimento che diventa parola. Proprio oggi leggevo di Milo De Angelis e del suo dolore per la morte precoce della moglie Giovanna Sicari…
Grandi poeti tutti e due!
vivianascarinci ha detto:
Grazie per l’attenzione riservata alla poesia di questa straordinaria poetessa. Al di là di ogni considerazione personale, penso che riportare semplicemente i versi dei poeti, come spesso si fa qui su vdbd, anche dedicando loro attenzione e parole appassionate a volte, non coincida solamente con la volontà di ricordarli. E’ più forse aiutare l’evidenza di quanto la poesia di certi poeti rimanga viva, o anche qualora per fortuna non fossero dipartiti, costituisca una sorta di giacimento comune estremamente vitale.
Un abbraccio
v
Giancarlo locarno ha detto:
Belle poesie, così naturali, e nello stesso tempo hanno la forza di una colonna classica.
redmaltese ha detto:
bellissime, la prima è scandalosamente vera.
un caro saluto.
r.
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tomas guardin ha detto:
lieto di poter leggere il bello”
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