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arnaldo ederle, Edward Hopper, Gianluca D’Andrea, Giuseppe Panella, Italo Testa, Niccolò Scaffai, Premio Rosa d’Eventi, Rosa Pierno, Viviana Scarinci
La divisione della gioia da Transeuropa, ultimo libro di Italo Testa, è vincitore della prima edizione del Premio Rosa d’Eventi, Isola di Ustica 2012, sezione opera edita di poesia. Arnaldo Ederle, tra i membri della giuria del Premio, sottolinea rispetto i motivi dell’attribuzione del riconoscimento, una qualità della struttura di questo libro, che definisce, ben controllata, ma nello stesso tempo estremamente varia. Ed è forse la varietà a essere il reagente di questa poetica compatta, quasi romanzesca, che è il frutto di una poesia la cui frammentarietà tende sempre a ricomporre un dettato armonioso, pur rimanendo densa di immagini dai contorni sfuggenti, a volte inquietanti.
Per quanto La divisione della gioia non possa intendersi un libro di poesie d’amore, per lo meno non nel senso classico di una sorta di canzoniere dedicato, in queste pagine l’amore gioca un ruolo fondamentale perché è indubbiamente amorosa la vicenda che vi si narra. Di questa ambientazione in cui il tempo non è affatto lineare, è complice un particolare modo di riferire lo straniamento paesaggistico e ambientale che ospita più che la vicenda, la sua memoria. Portati sull’avviso da una citazione delle stesso autore ci accorgiamo che anche il linguaggio suggerisce una location ulteriore che Testa chiosa dall’orizzonte dei quadri di Edward Hopper. Qui l’autore come nei quadri di Hopper, con il medesimo tacere una realtà apparentemente nitida nei contorni, intende la sua poetica anche come lo sfondo che possa legare i rapporti tra cose e persone a una necessità del tutto estranea, anche a coloro che vi prendono parte. Quella del poeta in queste pagine è soprattutto una prospettiva introflessa che avvalora lo strano lucore che talvolta la materia vissuta trapela, un riverbero che la ammette poeticamente a una certa catalogazione ma che la ammanta anche della sorpresa di esistere in un dettaglio che poco o nulla spieghi del suo fenomeno. Continua a leggere