Il movimento del ’77 in due memorie storiche-auto-biografiche di Umberto Lucarelli.
Conobbi Umberto Lucarelli sui vagoni di un treno mattutino che veloce si recava a Milano, recando con sé le sbattute schiere di lavoratori senza senso. Rimasi subito affascinato dal suo idealismo. Non è facile ritrovarne in un uomo che «nel mezzo del cammin di nostra vita», si ritrova nella «selva oscura» della società contemporanea. Quella tempra straordinaria, forte, nobile, di una generazione quasi ingenerata, la lessi pari pari nelle sue opere, permeate da quello stesso «spirto guerrier», ruggente, da quella sana rabbia interiore che in quegli anni ‘70 voleva cambiare il mondo. Continua a leggere
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