Quando le vedo arrivare sono vicino al banco del Re. Niente, entrato da poco, schifo qui, manco fatto la coda per entrare.
Vedi che è venerdì, siamo noi quattro; dalla Tala, fuori dalla porta, passavano branchi di tipe con l’occhio scialacquatore e tirate giuste manina nella manina, ah no! appoggiate alla borsetta microba che si portano appresso.
Due birre ma mettono ‘sta schifa di musica dondolante e col Pera abbiamo deciso di mollarla e di venire qui. Saran passate le undici, sarà mezzanotte, un casino a parcheggiare il cx comunque, cinquemila se le scorda, file strette, imbecilli in seconda, un bel caos.
Questi posti, da dire, sono fatti a modo. Sono fatti che entri da una parte ed esci dall’altra. Sono fatti che il cesso è in fondo ad un corridoio di moquette blu notte, e prima c’è il guardaroba, duemila lire, così fai a meno d’ingombri. Sono che sali di sopra e ti fai dare una tesserina, così, agratis, consumi quanto vuoi tipo carta di credito e non sai mai quanto ti è costato qualcosa, nemmeno l’entrata.
Centomila venerdì scorso.
Volentieri, centomila volentieri, un ventesimo della cartiera volentieri, quando paghi sei fatto tanto, paghi volentieri, almeno sai che l’uscita è stata preziosa.
Intanto chiudi gli occhi viso nero chiudi i giardini della strada l’intelligenza e l’ardire la noia e la tranquillità queste tristi sere in ogni momento il bicchiere e la porta vetrata confortevole e sensibile leggera e l’albero da frutto l’albero da fiori l’albero da frutto fuggono.
Quando arrivano mi accendo una cicca seduto al tavolino più rosso. Continua a leggere
Nel cuore nero (2)
30 giovedì Giu 2011
Posted Narrativa, Silvia Molesini
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