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03 martedì Dic 2013
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12 sabato Ott 2013
Posted Silvia Molesini
inNon pensare non è stato niente
qui sul tabletto almeno
sono le impronte del birrino
non c’è risposta sul dietro.
Si aspettava, ecco, che per
sempre caldo lasciasse liberi.
Una partenza, pensa,
quella che volevi per te e
la faccio io? No, credi
attenuo
la convissura impossibile
o meglio difficile, quella
di cui si dice che è meglio così.
Una specie di amore,
una tranquillitudine.
Funziona, negli spazi delle richieste
mette lo stucco impermeato fino
che mentre conta i quintali presunti
ci appaia come ogni tanto il mattino.
26 giovedì Set 2013
Posted Emilio Villa, Enzo Campi
in≈ Commenti disabilitati su Parabol(ich)e dell’ultimo giorno (per Emilio Villa)
AA.VV.
PARABOL(ICH)E DELL’ULTIMO GIORNO
PER EMILIO VILLA
Dot.Com Press – Le Voci della Luna edizioni, 2013
antologia di prosa, poesia e saggistica a cura di Enzo Campi
contributi critici, operazioni verbovisive e scritti dedicati di
Daniele Bellomi, Dome Bulfaro,
Giovanni Campi, Biagio Cepollaro, Tiziana Cera Rosco,
Andrea Cortellessa, Enrico De Lea,
Gerardo de Stefano, Marco Ercolani, Flavio Ermini,
Ivan Fassio, Rita R. Florit, Giovanna Frene,
Gian Paolo Guerini, Gian Ruggero Manzoni,
Francesco Marotta, Giorgio Moio,
Silvia Molesini, Renata Morresi, Giulia Niccolai,
Jacopo Ninni, Michele Ortore, Fabio Pedone,
Daniele Poletti, Davide Racca, Daniele Ventre,
Lello Voce, Giuseppe Zuccarino, Enzo Campi
Il volume comprende un’antologia di testi di Emilio Villa
***
Questo volume rappresenta il plusvalore cartaceo di un progetto ad ampio raggio, curato dal Collettivo “Letteratura Necessaria”, che intende ricordare e veicolare le opere di Emilio Villa attraverso una serie di iniziative che prenderanno vita e forma negli eventi realizzati dal vivo e nella divulgazione, in rete, di scritti, contributi critici e storiografici. Il progetto si è già consolidato dal vivo, nel 2013, con una serie di passi di avvicinamento, attraverso letture, recital e riflessione critiche. Da settembre in poi è prevista la realizzazione di una serie di eventi che toccheranno le principali città italiane. Tra reading, performance, conferenze, videoproiezioni, seminari, installazioni, mostre, il progetto si svilupperà lungo tutto l’arco del 2014 (anno del centenario della nascita di Villa) e prevede il coinvolgimento, a vario titolo, di circa un centinaio di autori e artisti.
***
Si ringraziano Aldo Tagliaferri per la determinante collaborazione, Francesco e Stefania Villa per l’autorizzazione alla pubblicazione di una selezione di testi di Emilio Villa, e tutti coloro che, attraverso varie modalità, hanno collaborato e collaboreranno al progetto nelle sue varie estensioni
***
Prime presentazioni :
Castelfranco Emilia (MO), Biblioteca Comunale, 22 Settembre ore 11.00
Milano, Galleria Ostrakon, 27/28 settembre ore 18.30
Bologna, Libreria della Moline , 5 Ottobre, ore 18.00
Bologna, Spazio 100300, 12 ottobre
Torino, Galleria Oblom, 25/26 Ottobre
16 martedì Apr 2013
Posted Silvia Molesini
inUna mattina non si alza
le percussioni del peso curano una particina senza parole
succede niente a dirla guarita sembrano
pose della mattina stessa che butta sole
dalla stanza lunga dalla chiocciola
tutte le porte del vetro cancellate di pacca.
Mi manderai a morire tu vecchio capomondo
paralizzata qui di sotto
nella baretta in fila di gomma precisi i pensieri
e nella pancia fino al respiro un rospo
bello grosso
con i due occhi allineati all’Alba cucita.
29 sabato Dic 2012
Posted No category
inUn libro pensato per riflettere sul senso del lavoro, il cambiamento del modo di lavorare e di produrre di questi ultimi 50 anni, sulla valenza antropologica del lavoro che, da strumento di liberazione, di affermazione della propria intraprendenza e creatività, è ormai diventato strumento di potere, condanna e ricatto.
vedi anche http://www.edizionicfr.it/Libri_2013/01_Ricatto/lavoro.htm
Contributi di:
Alberto Accorsi, Marina Agostinacchio, Nadia Agustoni, Stefano Amorese, Vitaliano Angelini, Saragei Antonini, Francesco Aprile, Luca Ariano, Leopoldo Attolico, Antonella Barina, Claudio Bedocchi, Luca Benassi, Alberto Betene, Mariella Bettarini, Nunzia Binetti, Giorgio Bolla, Oreste Bonvicini, Massimiliano Bordotti, Isabella Borghese, Cristina Bove, Silvia Bre, Caterina Bruzzone, Lia Burigana Colonnello, Carlo Calati, Enzo Campi, Giuseppe Caracausi, Alessandra Carnaroli, Nadia Chiaverini, Lucia Cicchino, Manuel Comazzi, Antonino Contiliano, Floriana Coppola, Laura Corraducci, Caterina Davinio, Francesca Del Moro, Antonio Devicienti, Gerardo De Stefano, Francesco Di Stefano, Patrizia Dughero, Arnaldo Éderle, Roberto Fabris, Renzo Favaron, Gerardo Ferrara, Fernanda Ferraresso, Nunzio Festa, Ulisse Fiolo, Fabio Franzin, Maria Grazia Frassi, Genny Galantuomo, Guido Galdini, Mario Oldani, Nerina Garofalo, Agnese Gatto, Fabia Ghenzovich, Pier Mauro Giovannone, Renato Gorgoni, Franca Grisoni, Stefano Guglielmin, Lucia Guidorizzi, Paolo Maria Innocenzi, Emanuele Insinna, Gianfranco Isetta, Maria Lenti, Paride Leporace, Enrichetta Librandi, Nicola Licciardello, Domenico Lipari, Oronzo Liuzzi, Gianmario Lucini, Bruno Salvatore Lucisano, Domenica Luise, Roberto Maggiani, Giuseppe Mariano, Alberto Masala, Mauro Mazzetti, Mauro Miglio, Enrico Marià, Vincenzo Mastropirro, Massimo Migliorati, Giorgio Mobili, Emidio Montini, Emilio Morandi, Federico Moro, Virginia Murru, Daniela Musumeci, Michele A.Nigro, Bernardino Novelli, Giovanni Nuscis, Guido Oldani, Paolo Ottaviani, Natalia Paci, Alessandra Paganardi, Claudio Pagelli, Marco Palladini, Massimo Palladino, Giuseppe Panella, Alfredo Panetta, Bruna Pellizzoni, Paolo Pierani, Paolo Polvani, Manuela Potiti, Ivan Pozzoni, Gianni Priano, Giovanni Marco Pruna, Maria Pia Quintavalla, Federico Lorenzo Ramaioli, Marco Righetti, Giovanni Rivecca, Zena Roncada, Pietro Roversi, Claudio Sanfilippo, Francesco Sassetto, Fabio Sebastiani, Giancarlo Serafino, Maurizio Soldini, Antonietta Ursitti, Adam Vaccaro, Giuseppe Vetromile, Salvatore Violante, Pasquale Vitagliano, Antonella Zagaroli, Maria Eleonora Zangara, Claudia Zironi.
Immagini di: Fabiola Ledda, Gianmario Lucini, Emilio Morandi, Erminia Passannanti, Maria Eleonora Zangara
21 domenica Ott 2012
Posted Silvia Molesini
in
Che la chiamavano melanconia, o melancolia (anglicismo?), oggi solo depressione, disturbo affettivo, distimia (cfr. ICD 10 o DSM 4, vedi se la classificazione viene fatta dagli europei o dagli americani.)
Che Ferrand, nel 1610, studia come malattia d’amore, o malinconia erotica, o erotomania, insistendo sulla distinzione tra sintomi soggettivi e segni obiettivi per una medicalizzazione della sessualità femminile (la malinconica è femmina), e da lì moralizzazione e interdetto.
Che è non mangiare, non dormire, non volere, non provare piacere, rallentare, regno dell’a privativo, astenia, abulia, adinamia, anedonia, tono dell’umore flesso. Deflesso. Ah! Per almeno tre mesi e senza evento traumatico, lutto, abbandono, veri.
Che la verità è quella che appartiene al mondo apparito, il semplice succedersi di eventi documentabili, osservati dalle spanne della cronaca e dai riti della letteratura del quotidiano.
Che in fondo al blocco malinconico c’è, dice la psicoanalisi, un lutto comunque, una morte della quale ci si sente responsabili, macché ci si sente, si è responsabili. Di qualcuno si è desiderata ardentemente la morte.
21 sabato Lug 2012
Posted Silvia Molesini
inC’è una persona ferma davanti al VI° manifesto dello Spazialismo. Legge ad alta voce ed ogni tanto ride, come presa da un leggero raptus. Commenta con astio le frasi dell’idealismo e quelle più ingenue: è al sicuro , forse, da queste trappole del pensiero, tutta raccolta nel suo cappellino a visiera, l’occhio scuro e digitale, accanto qualche amico che le assomiglia (la barba di due, tre giorni), accanto ad ascoltarla e ad approvare. O almeno fa pensare a questo, e a questo pensa Dolores che non riesce a leggere come vorrebbe.
”Divinazione dell’arte…ma sono tutti scemi! Il solo senso di questa roba è che non ha senso, secondo me ci fanno…” ”Senti qua: …la ricerca di mezzi nuovi fuori dall’influenza dell’immobile ottocento… ma chi prendono in giro?” Dolores si sposta leggermente a destra, più centrata rispetto al manifesto, cerca di concentrarsi.
Sono passati molti anni da quando il nonno le aveva parlato, per la prima volta, del ”Movimiento Blanco” nell’Argentina degli immigrati e degli abueli, ma non aveva mai smesso di amare quella voce nera di tabacco e lo sguardo azzurro pieno di promesse di vita. Ed era lì adesso, persa in una basilica tardo-rinascimentale e molto fredda anche perché vittima di quella voce chiamante che stentava a confondersi con quelle del gruppo neoclassic-skin-art, giunte al 67° lapidario commento. Continua a leggere
10 domenica Giu 2012
Posted Silvia Molesini
inL’amore non ha artigli per aggrapparsi alla camera dodici credo
dovrebbe poter cedere il pezzo migliorato di un appropriamento
che salta sui corpi e sull’intero consenso al nostro lupo dio, lo vedo
ici, sereno, girovagare fuori dalla camera dodici di porcellini tre.
Un signore e le sue vittime in fila precisa all’obitorio di Concanera
hanno voluto per Sé un lungo guanto bianco che si poteva sgualcire
l’amante non ha artigli per quell’armata arresa ma involucrata si era
sottoposta a più miti consigli non sa perché perché Percée diceva :
03 martedì Apr 2012
Posted Silvia Molesini
inEra il cane a cui avevano tagliato le canne.
Era l’osseto il ceceno l’afgano impelagati.
Era la musica di ritorno del quarto d’ora di gloria.
Era l’eroina mischiata di a un bel rave giocare.
Era la cangiante struttura dell’apocrifo ratto.
Era il sempre nel mezzogiorno dell’indice.
Era il bisogno d’uno e solo, d’uno e solo, duro.
Era il cuoco di Salò che prepara la pasta alle lucciole.
Era la morte vera con le zanne di fuore.
Era la morte, vera, senza niente da dire.
Erano entrambe: la solita cosa che potentemente affiora dalla palla quieta del vivere.
Era il dio buttafuoco.
Era la dea corona.
Era la bellezza bambina.
Era la porca matrona che la divora.
Era che il porco è uno e abita dentro la bellina.
Era che il diavolo sbrana per chi vorrebbe, mille operosetti ogni mattina.
Era la rima, a fare il verso alla mannaia delle madri.
Erano le madri inginocchiate ardenti.
Era il pregare la distruzione degli altari degli altri.
Era sbattere il pugno sulle tavole dei denti.
Erano i denti di chi ci aveva mangiato l’amore.
Era l’amore che ci aveva dato qualcosa da succhiare.
Era quel latte buono solo per noi rosellini porcelli.
Era prima di tutto, era sempre, era il dio dei furori.
Era il cane degli altri che abbaia la notte di fuori.
10 sabato Mar 2012
Posted Gertrude Stein
in
way lay vegetable
Leaves in grass and mow potatoes, have a skip, hur-
ry you up flutter.
Suppose it is ex a cake suppose it is new mercy and
leave charlotte and nervous bed rows. Suppose it is
meal. Suppose it is sam.
vegetale da assalto
Foglie in erba e pota patate, fai un salto, affrettati
frullìo.
Metti che è un’ex-torta metti che è recente pietà e
lascia charlotte e filari nervosi. Metti che è farina. Met-
ti che è sam.
10 venerdì Feb 2012
Posted Claudia Ruggeri, Salvador Dalì, Silvia Molesini
in14 sabato Gen 2012
Posted No category
inLe Edizioni Smasher, il Gruppo Editoriale dell’Associazione Smasher, sono liete di annunciare l’istituzione della Seconda Edizione del Premio Letterario “Ulteriora mirari”.
Il premio è diviso in 4 sezioni
a) Monografie
b) Tripodi
c) Mosaici
d) Letteratura in fasce
Alla sezione Monografie possono partecipare per la poesia: poemi, raccolte poetiche; per la prosa: racconti, raccolte di racconti.
Alla sezione Tripodi – che intende aggregare (per comunione d’intenti, tematiche, cifre stilistiche, etc.) tre autori all’interno della stessa pubblicazione – possono partecipare per la poesia: poemetti e raccolte poetiche brevi; per la prosa: un racconto breve, raccolte di micro-racconti.
Alla sezione Mosaici (Antologia di prosa e poesia) possono partecipare da 1 a 5 componimenti per la poesia; da 1 a 3 micro-racconti per la prosa.
Alla sezione Letteratura in fasce possono partecipare per la poesia: poemi, raccolte poetiche; per la prosa: racconti, raccolte di racconti. La sezione è riservata ad “opere prime” e ad Autori che hanno all’attivo, al massimo, una sola pubblicazione monografica cartacea. Continua a leggere
18 martedì Ott 2011
Posted Silvia Molesini
inQuesta violenza è un resto. Parte da noi quando le parti conciliate hanno dovuto rinunciare a qualcosa di importante. Se negato a lungo a questo resto urge il manifestarsi, perché ha potere e forza di inespresso.
Quando si accondiscende ad uno stato di cose retto dalla cattiva coscienza ( qui la dimensione morale è una copertura del proprio rendiconto pulsionale ), e tutto l’investimento esistenziale entra in questa sfera, la violenza viene estromessa dal computo affettivo come una cattiva figlia e disconosciuta. Se questo tipo di mondo mantiene comunque la propria costruzione equivoca, doppia, quella a cui i fatti reali ( le ricadute del sistema che coopta) non corrispondono al comportamento richiesto ( l’intreccio dei valori di convivenza) è possibile che, essendo tale costruzione strutturalmente coerente e contenitiva, alla violenza sottratta non venga dato modo di esprimersi.
Ma il mantenimento di uno stato di cattiva coscienza è precario perché richiede energie smisurate: doppio linguaggio, doppio legame, valori indiscutibili su cui poggiare gli sforzi non premiati e fede, direi fede. Come il patto di stabilità tra sistemi non compatibili s’infrange la violenza ferma e muta si muove e parla. Dice quello che vuole, non ha nessun criterio, nessun giudizio e nessuna vergogna: è un resto, e come tutti gli scarti poco le cale di significare qualcosa. Urge.
Ovviamente una volta espressa non porta a nulla, se ne incassa solo il dolore, e forse una strana maligna compiutezza.
04 domenica Set 2011
Posted Silvia Molesini
inMaddalena si sveglia di colpo, è molto tardi e bisognava portare la bambina a scuola e doveva essere al lavoro già da diverse ore. Corre al telefono e telefona. Piangendo si giustifica, piangendo si scusa, è successo qualcosa di improcrastinabile, mille imprevisti congiunti, un’emergenza. Verifica che la Lori abbia pensato ad accompagnare Alice, andrà lei a prenderla all’uscita.
Tutto torna mica tanto piano al posto di prima. Ma è diventato grave e schiacciante.
Prova a parlarmi ed io non la sento. Riprova e mi invento qualcosa per calmarla nella penombra di cose; vorrei tranquillizzarla, certo, vorrei poterle dare pace e sonno, ordine.
Penso proprio ad un ordine: per me, per lei, per me.
Quando ci salutiamo, quando esce dalla porta nel cappotto di maglia con le sue mille borse ed un sorriso bambino, dopo l’abbraccio consueto e gli appuntamenti mi sembra che quell’ordine ci sarà.
E mi avvicino alle finestre, le pareti di vetro della grande casa inabitabile, sollevo pacchetti di fine tela bianca per guardare i campi. Continua a leggere
18 giovedì Ago 2011
Posted Narrativa, Silvia Molesini
inAlbe ammaestrare avreste visto filtrare attraverso tutte le vetrate che c’erano. Un sole insinuante, sale d’argento che sviluppò ogni parte del giardino ed ogni parte del salotto ed una parte della stanza da letto. I garbugli delle lenzuola scelsero forme dantesche ( la valle dei mostri), i corpi allungati bianchi e bruni presero a definire un luogo, un teatro sfinito e muliebre con i vestiti ammonticchiati, i quadri, la testata, le lampade Artemide, ogni cosa svuotata e rinascente. Perché di rinascita si trattava, vennero a suonare alla porta e l’angelo , vestitosi alla benemmeglio, si precipitò ad uscire. Scoccate le sette, insomma, riccio correndo perse la scarpina e la Golf GT si trasformò in grassa zucca ma nessuna bella addormentata scese a tentare soluzioni. Proprio perché. Gertrude si impegnò in questo sogno ( trattasi ‘stavolta di sogno vero, fase r.e.m., allentamento di difese consce, verranno utilizzati meccanismi noti come condensazione, simbolizzazione, spostamento, dissociazione, una parte per il tutto, il mascheramento). (Così descritto il sogno non ha luogo, potreste sforzarvi di capire, la ragione lo fissa come una fotografia e dietro quel gesto c’è ben altro che la luce).
Per ciò:
11 lunedì Lug 2011
Posted Flavio Toccafondi
inDocumentario di poesia prodotto da NiedernGasse; testo Flavio Toccafondi, voce e regia Rosamaria Caputi, fotografia Hitchcock, musica Berg, su consulenza musicale di Salvatore Pietro Anastasio
30 giovedì Giu 2011
Posted Narrativa, Silvia Molesini
in≈ Commenti disabilitati su Nel cuore nero (2)
Quando le vedo arrivare sono vicino al banco del Re. Niente, entrato da poco, schifo qui, manco fatto la coda per entrare.
Vedi che è venerdì, siamo noi quattro; dalla Tala, fuori dalla porta, passavano branchi di tipe con l’occhio scialacquatore e tirate giuste manina nella manina, ah no! appoggiate alla borsetta microba che si portano appresso.
Due birre ma mettono ‘sta schifa di musica dondolante e col Pera abbiamo deciso di mollarla e di venire qui. Saran passate le undici, sarà mezzanotte, un casino a parcheggiare il cx comunque, cinquemila se le scorda, file strette, imbecilli in seconda, un bel caos.
Questi posti, da dire, sono fatti a modo. Sono fatti che entri da una parte ed esci dall’altra. Sono fatti che il cesso è in fondo ad un corridoio di moquette blu notte, e prima c’è il guardaroba, duemila lire, così fai a meno d’ingombri. Sono che sali di sopra e ti fai dare una tesserina, così, agratis, consumi quanto vuoi tipo carta di credito e non sai mai quanto ti è costato qualcosa, nemmeno l’entrata.
Centomila venerdì scorso.
Volentieri, centomila volentieri, un ventesimo della cartiera volentieri, quando paghi sei fatto tanto, paghi volentieri, almeno sai che l’uscita è stata preziosa.
Intanto chiudi gli occhi viso nero chiudi i giardini della strada l’intelligenza e l’ardire la noia e la tranquillità queste tristi sere in ogni momento il bicchiere e la porta vetrata confortevole e sensibile leggera e l’albero da frutto l’albero da fiori l’albero da frutto fuggono.
Quando arrivano mi accendo una cicca seduto al tavolino più rosso. Continua a leggere
21 martedì Giu 2011
Posted Narrativa, Silvia Molesini
in
Ho la bellezza giovane ed è felice. Scivolo sul tetto dei venti scivolo sul tetto dei mari sono diventata sentimentale non conosco più il conduttore non muovo più seta sugli specchi sono malata fiori e sassi amo la più cinese delle nuvole amo il più nudo degli scarti d’uccello sono vecchia ma QUI sono bella e l’ombra che scende dalle finestre profonde risparmia ogni sera il cuore nero dei miei occhi.
Mi preparo. Avrò voglia di uscire. Aspetto Maddalena.
Patti Smith. Peace and noise. Alto volume.
La matita nera tra il pollice e l’indice a fare un disegno sfumato dell’occhio destro, sotto. Deve corrispondere con il piano delle ciglia inferiori, dare la sensazione che siano molte. Così viene fuori l’occhio grigio spalancato amorevole che da quella foto di quando avevo due anni non mi ha più lasciata, un occhio pesce, anche, assolutamente diritto, assolutamente vedente, assolutamente miope. Sopra continua il contorno ma più addolcito (uso il dito medio) e faccio e disfo e rifaccio e decido per una qualche polvere, l’ombretto dei campioncini della mamma, regali al mio femminile, certo contento nella prigione sua meritata.
Per il mio femminile i rossetti e le cremine e gli struccatutto e i fard sono come la lima nella torta. Vero, i prodotti struccanti gli interessano poco. Ma tutto l’ambaradan conseguente lo entusiasma e libera, la matita per le labbra mauve beige marron glacè amaranto vin brulè capucine, il fondotinta matt, la cipria chiara (ho la pelle delle povere bionde, fatta a capillari prepotenti e refrattaria alle terre) e poi. Una specie di base l’ho già stesa, c’era della crema idratante, so che fa moolto bene, ora faccio il quadro. Uso almeno quattro tipi di rossi e bruni, difficile sfumare bene e mettere la luce nei punti giusti, devo attenuare un inizio di doppio mento, rilassamenti della pelle mandibolare, couperose, ‘azz vedersi da vicino e con queste luci massimali, seduta sul lavandino, death singing memento mori last call.
E suonano. Continua a leggere
26 giovedì Mag 2011
Posted Silvia Molesini
in.
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Avvicinava
(e lo sapeva fare bene quantunque lei)
parestesie sintetiche a sinfonie minori
e nel bisogno del soccorso diaccio penultimo chiamato quella mattina presto
diceva così, per dire, che immaginava cosa fosse morire
ma no, ma no. Era d’incanto staffetta e privilegio, era
subìta, anafettiva, anaclitica, corsiva
era così, ci farete qualcosa voi rampanti voi smaniosi?
Era così. Sulla poesia posa vodka ghiaccia
e sinuosa
passa al recitativo peso, passa al fitto e pensa: Continua a leggere
04 mercoledì Mag 2011
Posted Roberto Roversi
in01 martedì Mar 2011
Posted Silvia Molesini
inLui.
Lui è scostante, lui è deciso, si muove lungo le linee del dare-duro.
Lui è, invece, tattico. Progetta per noi situazioni confacenti all’idea.
Lui è così adeso alle sue che dovrà portarle fino in fondo. Progetterà un suicidio, e lo eseguirà come si deve, firmando una carta che lo significherà altrimenti.
Lui ha invece idealizzato il dare-duro, nella sua indecifrabilità, il dio russo come sola possibile istanza, e lo vede traboccare e non capisce, “hai il tuo fardello”, gli dice, alla Tolkien, chissà poi se Dostov l’ha letto.
Lui, lui, lui è meravigliosamente anarchico. Non è chiaro dove troverà uno sbarramento alle sue imprese, mai profondamente orribili, ma consapevolmente disastrate, profittanti dell’umore debole della schiava. Abusante il potere understatement, lui leggiadro e senza costruzione d’onore, lui basale, a guardare in faccia i Tempi, Bakunin, Bakunin ma che sarai mai se sono io a trasformare le tue tirate in fatto concreto, detto, la mia Letteratura. Continua a leggere
22 mercoledì Dic 2010
Posted Ilaria Seclì
inCade polvere cade ambra Cade pioggia d'Oriente e organi Sui cieli scoperti i mosaici di Idrusa
Da quale parte è cominciata la battaglia
i vinti i secondi il disegno mancato
il giorno venuto meno al calendario,
nome con la pancia buca,
notte di latitante luna. Musa che trattiene
il verbo, peso che non tiene più bilancia
Addestrati alla pace i pargoli e chi e chi
Sbrana cuori di continuo per la smania
dell’odor perfetto. Quale perla ha
Continua a leggere
29 mercoledì Set 2010
Posted Silvia Molesini
in
L’autunno metodico posa accanto nebbie. A te, nel tuo poco segreto denso, appare come un mal di stomaco, potente, una morsa che stringe fino a tirarti su la bile.
Per questo Gravida sei amara. E cattiva, urli a gran fiato le quattro porcate che conosci, sbatti le porte scendi dall’auto-in-corsa trattieni il bicchiere. Ti rifiuti il pensiero, nella sua riflessione, lo spazio di mediazione e ogni altro filtro.
Per l’autunno Gravida sei grigia, invece, grigia del lago gocciolante che ti invade, attornia il nodo dello sterno, sfonda (per “fa da sfondo”) e illustra (per “mette in evidenza”) il tocco aritmico della punta che ha pestato il cuore (ci me ponse? dice il cuore). Non ti coricherai più con lui, brodo vapore, per scoraggiare reflussi e doglie. All’autunno che uccide il sole e gialla e rossa le foglie ai cedui ( per rianimare crisantemi ) dici: Continua a leggere
02 venerdì Lug 2010
Posted James Joyce, Silvia Molesini
inQuesto qui parte alla ricerca di un padre, a suo tempo si faceva vendere una nave ma oggi è nella stanza degli uomini e discorre con loro prima di partire.
Non compra niente ma procederà per mare diverso fino al garbuglio dell’incontro. Saranno 24 ore secche, n’importa, lui ama discutere, è uomo di mondo, sa comportarsi e conosce le leggi dell’ospitalità. Del padre sapremo strada facendo, uno che prova a piazzare un articoletto sul giornale, uno buffo, ebreo, per ogni osteria frequentata ce lo ripeterà che è ebreo, di razza eletto, perseguitato.
28 mercoledì Apr 2010
Posted Elio Pagliarani, Silvia Molesini
in(a Elena)
Cominciò studiando il corpo nero
Max Planck all’inizio del secolo (dispute se era il principio o la fine
del secolo), le radiazioni del corpo nero nella memoria
del 14 dicembre 1900
bisognava supporre che quanti d’azione fossero alla base Continua a leggere
23 martedì Feb 2010
Posted Sebastiano Vassalli, Silvia Molesini
inAveva M. predisposto il viaggio con inconsueta perizia. Partiva per Gericault, un piccolo paese della costa atlantica dove era vissuta per qualche anno durante la sua infanzia. Sapeva M., di questo paese, che non era precisamente sul mare ma si propagava a spina di grano dalla statale che se ne allontanava , le viette e gli slarghi tendendo a congiungersi in un punto impreciso ma conformante.
Pensava, M., alla gentilezza di un conoscente di laggiù, tal signor C., che le aveva inviato quell’invito governativo rivolto ai medici specializzandi. Se lo ricordava enorme, quel signor C., gli zoccoli, la camicia colorata, i capelli già bianchi, il viso scuro, erano ricordi della M. bambina, s’intende, ricordi di quando tutto ha prospettive sbieche, prese dal basso, di strana economia ergonomica.
08 lunedì Feb 2010
Posted Roberta Dapunt
in
V
Sappi che mentre scrivo non ho ossa né carne,
che ciò che di me rimane
è simile allo spazio buio della stalla,
e dentro smarrisco il tempo e dentro io ritrovo un posto
in cui stare. In cui meravigliarmi.
E nel buio della stalla divento domestica e lavoro.
Urna felice è la greppia colma del fieno raccolto.
Scrigno fedele di valori sempre uguali.
E poi la poesia, quanto vorrei tracciarla di più.
19 martedì Gen 2010
Posted Luigi Ballerini
in
ma più persuasa, più rimarginata delle tue,
più libellula e più scarabeo, più aringa
allusiva delle tue, più pane allergico
e carovana, più odore dominante delle tue
.
ma più guardinga e meno distanziata, meno
saltuaria delle tue, più raccolta e più
saltata in aria delle tue, più rimediata
e più raccapricciante, più lanzichenecca
.
delle tue, con questo tamburo delle tue,
e questo pancotto, con questa penuria
delle tue, e questo rimorchio, questo rock
and roll delle tue, che si addolcisce Continua a leggere
08 domenica Nov 2009
Posted Silvia Molesini
in
Ci si innamora
piangendo
della penultima strada
dell’ ultimo addormentamento
e del piglio risorto,
perfino del suo arresto.
Ci si innamora dell’occhio
lo specchietto che parla
l’indice possibile – Ci si
innamora di nulla
madonna
ed ogni volta, ogni volta
la bluincantesima morbida,
lo spaccascibile.
24 giovedì Set 2009
Posted Friedrich Holderlin
inLa foresta precipita,
foglie pendule involte
simili a boccioli,
più in basso in fondo il fiore
ha ben voce in capitolo
giacché vi camminò
Ulrich. Accade più volte
che un grande destino
maturi il pensiero
mentre è in cammino
in un luogo superfluo.
11 martedì Ago 2009
Posted Silvia Molesini
inPer cui con l’astratto si può dire tutto. Non presa posizione definita il mondo svolge spirali e non s’incaglia.
L’astrazione è rara virtù dell’intelligenza e traguardo finale dello spirito. Finalmente sbarazzati di quel profilo continuamente sopravvenente gli animi raggiungeranno orbita e sposeranno il nero totale , ma non definitivo.
Per cui ti rosso asperrima e mi resusciterai viso. Per cui ti amo interrima e sorri-so. Per cui la linea avrà frattale incontro e solo gli ingrandimenti mentiranno un vero, e solo ma no, non solo abbaini di luce, spicchiarli a grani mossi superiori agli insieme.
Quando mi immagino le membra seducenti immagino un sé-duce. E vorrei che fossero le tue unghie reduci a spaccare la tela in quattro, mandalesca, e a non fermare l’abbraccio con l’analisi e l’olio, la sfumatura tintoretta, il tizianesco groviglio, vaghe prospettive a veleonardo o, cazzo, la crocefissione della francesca.
24 mercoledì Giu 2009
Posted Silvia Molesini
inJ’ai embrassé l’aube d’été.
Rien ne bougeait encore au front des palais. L’eau était morte. Les camps d’ombres ne quittaient pas la route du bois. J’ai marché, réveillant les haleines vives et tièdes, et les pierreries regardèrent, et les ailes se levèrent sans bruit.
La première entreprise fut, dans le sentier déjà empli de frais et blêmes éclats, une fleur qui me dit son nom.
Je ris au wasserfall blond qui s’échevela à travers les sapins : à la cime argentée je reconnus la déesse.
Alors, je levai un à un les voiles. Dans l’allée, en agitant les bras. Par la plaine, où je l’ai dénoncée au coq. A la grand’ville elle fuyait parmi les clochers et les dômes, et courant comme un mendiant sur les quais de marbre, je la chassais. Continua a leggere
20 sabato Giu 2009
Posted Silvia Molesini
inSita madre,
tasi
che tutte le ossa scricchiolando parlano
sento le cento ossa sbattono sulle scale
i calcagni, i zenoci stanno scrocchiando
così tu arrivi zitta
sita madre,
tasi, tasi
spetarte (quel lento di te)
la to parte, il mondo vacuo a me, a me.
Sita.
Mi hanno rovesciata come un guanto Continua a leggere
05 venerdì Giu 2009
Posted Silvia Molesini
inInizia con un salto nel vuoto.
La giovane signora Paulton non sa dire chi fosse quell’uomo ordinario che le si era parato davanti all’improvviso. Una lenta ricostruzione americana ci fa scivolare progressivamente in mondi semibui come una piccola stazione ferroviaria nel bar della quale si apparecchia e si sparecchia prima e dopo l’arrivo del solo treno destinato dalla grande città.
E’ nell’ultimo negozio in fondo, sotto al grande magazzino, sciatto, ingrigito, inutile (vendono giochetti o pipe? giocano a scacchi?) che si avranno le informazioni più interessanti sulla possibile identità del tale del salto nel vuoto e sul suo legame con le cose.
Lentamente, non troppo, ci verrà fornita la descrizione accurata di un campo militare. Da lì partono e lì arrivano ufficiali delle forze armate come quello con il quale Peggy Peggy ha bevuto quel drink, ricordate…quello della spilla. Una storia di sgualdrine. La gamba mostrata, la gonna aggiustata stretta. Il rossetto pesante ed i ricci biondi sistemati ad arte, una sigaretta, l’ennesima, sul bordo carnoso.
E la storia di due amori infantili. Continua a leggere
02 martedì Giu 2009
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in19 domenica Apr 2009
Posted Pensiero filosofico e non
in
In occasione dell’XI Settimana della cultura, che si svolgerà in tutta Italia dal 18 al 26 aprile, gli abitanti e i commercianti del CIV del Carmine organizzano una serie di manifestazioni che si terranno in uno dei quartieri più caratteristici del Centro Storico genovese.
Per otto giorni, in questa piccola “Montmartre” amata da artisti di ogni genere, si alterneranno esibizioni musicali, reading poetici, mostre di pittura e di fotografia, proiezioni di cortometraggi e visite guidate al borgo medioevale, oggetto di recenti interventi di restauro. In particolare, sarà possibile visitare l’Ex Abbazia di S.Bernardino, già chiesa gentilizia dei Lomellini, recuperata nell’ambito del Progetto di Riqualificazione Urbana del Carmine.
Il programma completo di Carmine d’Autore è il seguente.
28 sabato Mar 2009
Posted Silvia Molesini
inCiao Sylvia nella tua pietrificata
esistenza sul
mondo ricamato dagli altri oggi
è il giorno che ti rileggo, frastornata
e mi sovviene l’eterno ch’ abbaia
alle porte alle tombe cane abbaia
penso alla statura di una statua
e ad una cosa troppo vasta per
amarci che niente basta a amarla
la tua camera buia seppellita
l’isola sfolgorante degli insonni
la sciarpa di Isabella strozzata. Continua a leggere
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