Andrea M. Campo.
Rapidamente si è consumato il rito antropico della celebrità che osanna i pari e calpesta i vinti. Rapidamente si è consumata quella mano che nel suo battere mi ha condotto sopra le sfere del cielo dove il mio sguardo ha valicato l’orizzonte e trovato il divino responso. Credersi un dio ha destato la fierezza delle creature sacre che ora puniscono me e tutta la mia razza.

Non vi è altra spiegazione, nessun’altra verità e le mie parole di studioso non possono che trovare conferma nell’oggettività dei fatti. E’ irrazionale, per chi come me riduce l’evento a un giudizio univoco ripetibile sistematico, affermare l’esistenza di un’entità superiore d’indefinita forma e sostanza e che questa entità abbia rivolto il celeste intuito verso noi piccoli esseri di un piccolissimo pianeta di un minuscolo sistema solare di una microscopica galassia ma solo l’intervento divino può spiegare ciò che è accaduto.

Soltanto un dio indispettito ha potuto trasformare la più grande invenzione dell’uomo nella sua condanna ultima.

La mia idea ha provocato l’ira di un essere superiore e la vendetta è stata crudelmente ironica: ciò che avrebbe dovuto eliminare la fame, portare prosperità, cancellare carestia e povertà sta lentamente annientando l’umanità.

Le mie mani sempre più piccole non potranno reggere ancora a lungo il peso della penna ma spero che qualcuno sopravviva al letale decreto del caos e leggendo le mie ultime righe comprenda l’errore e dissuada i sopravvissuti, -se ce ne saranno!- dal ripetere gli stessi errori.

Seppur crudele, sbagliata, ingiusta, la Terra in cui viviamo è l’unica possibile. Ogni cosa non ha altro modo d’essere se non quella che è. Se così non fosse, la vita non avrebbe spazio nella realtà razionalmente intesa. E tantomeno avrebbe ragion d’essere.

L’esistenza, come la conosciamo, non ha alternativa.

Io ho voluto infrangere questa regola credendo di poter rendere la terra un posto migliore, dove a ogni essere è concessa la dignità di un’esistenza piena e opulenta. Dove il bisogno non è tale e la ricchezza un gioco poco elegante.

Ho creato un composto di sostanze naturali che accresce infinitamente le dimensioni di ogni materia vegetale con cui viene a contatto. Il composto è alla portata di tutti e chiunque può produrne un po’ con dei semplici passaggi. Il prodotto –con un gioco di parole l’ho chiamato Fod, dall’unione delle parole God e Food…quale arrogante pretesa!- è stato distribuito in tutti i luoghi in cui l’ignoranza o l’insufficienza delle materie prime non ne permetteva la lavorazione. Il Fod si rigenera autonomamente in poche settimane e un grammo è sufficiente per decine di anni e diverse generazioni. Un granello di Fod rende una carota alta come un edificio di tre piani senza perdere nulla in sapore, in bontà e in equilibrio degli elementi. Per sfamare interi paesi è stato sufficiente inviare qualche cassa di frutta e verdura e una busta di Fod. In pochi anni è stata debellata la fame nel mondo. E in ogni luogo sono spuntate patate grandi come tir, spighe di grano che superano le più alte torri realizzate dall’uomo, alberi di mele tali da rubare la luce del sole, funghi che sfidavano le antiche sequoie del Nord America.

 Vorrei spiegare minuziosamente ciò che è accaduto ma non credo di avere altro tempo a disposizione. Scriverò utilizzando il residuo di un lapis, le lettere si faranno sempre più piccole ma spero seguiate il mio consiglio e leggiate tutto fino in fondo nonostante le difficoltà che questo potrebbe crearvi.

Vorrei chiedere perdono per i miei errori, per l’arroganza con cui ho peregrinato tra gli imperscrutabili inviti dell’eternità e ancor di più vorrei chiedere perdono per non aver fatto il mio dovere di scienziato. Ebbro del mio successo non ho provato le mie teorie e ho sparso il seme dell’incoscienza per tutto il globo. Il desiderio di gloria ha oscurato il lume della scienza e le mie ardite congetture non hanno dovuto valicare il muro della prova empirica. Non ho avuto il tempo per comprendere le ragioni ma già ho potuto sperimentarne gli effetti, per questo, tenterò di illustrare le conseguenze del Fod in modo comprensibile pur non conoscendone le cause. Il Fod genera uno squilibrio delle masse disponendo l’energia secondo uno schema ancora non chiaro. Ciò che rende gigantesche le masse crea uno stato di temporanea riduzione dell’energia che deve essere controbilanciata: dopo un indefinito intervallo il Fod si disaggrega assorbendo l’energia ed esaurendo la massa. Chiunque abbia ingerito i prodotti trattati con il Fod ha cominciato a rimpicciolirsi lentamente. Non esiste modo di fermare questo processo. Si diventa sempre più piccoli fino alle dimensioni di un’unghia prima di sparire definitivamente. Ho visto sparire interi popoli di tutti i paesi, poi i miei conoscenti, i miei amici, mia moglie e mio figlio e ora anch’io non ho più tempo; le mie braccia si stringono a malapena sulla punta della matita, per questo, con un ultimo sforzo vi chiedo di diffondere questa lettera e distruggere ogni residuo di Fod esistente.

Perdonatemi.

Che Dio abbia pietà della mia anima.

Dott. Colleen Trouser

La lettera fu trovata dal Gruppo Explorex 21 in viaggio nel settore C5 della Grande Via della Luce su un piccolo rigoglioso pianeta denominato Geo. Dai dati non risultano forme di vita sul pianeta. Il pianeta seppur ricco di materie prime e riserve di cibo è stato dichiarato a “rischio 5”, il più alto valore mai riscontrato in quella parte dell’universo.

da I Racconti di Fedra The Artship