La poesia è l’esperienza di una soglia/ dello stare nei difficili
confini/ del chiaro e dello scuro (Mari Pina Ciancio)
Stanza 2211
Inciampo tra i fogli pesanti
e accartocciati nella stanza
Una notte d’inchiostro
non basta a cambiare la vita
fino a ieri
*
.Il poeta scalzo
Sotto la luce nudo
spoglio come un melo
attraversato da rughe
verticali
*
La parola per ricominciare
Portatemi via tutto
(i sogni, l’anima, la felicità)
ma lasciatemi in segreto
la parola per ricominciare
*
.
Arabeschi di parole
Andare o restare
Possibilità di scegliere
fin dove arrivano
arabeschi di parole
*
.
Il destino delle parole
Il destino delle parole
è morire senza storia e senz’anima
schiacciate tra le pareti bianche
dei ricordi
dove riscrivo memorie
pregando senza saperlo
*
.
La parola assente
Ho gli occhi freddi
di parole riscritte
fino all’astrazione
dell’incomprensione
*
.
La coda del serpente
La scrittura è un compromesso, tra una libertà e un ricordo…
Una fuga
(incognita e banale)
per non scivolare
ancora dentro parole
consumate e ambigue
chiuse in un transfert
divorante all’indietro
*
.
Verso Sud
(…)
Mi arrendo alle parole
sui sentieri battuti
dall’inverno
ora che sale il giorno
e lo stormo prosegue
verso Sud
.
Questi frammenti, tratti da Il gatto e la falena nascono da una riflessione sul linguaggio e sul senso della parola, quella “parola” che da una parte nega -perchè abusata, freintesa, incapace di esprimere l’essenza fino in fondo- e dall’altra salva, in un’oscillazione continua tra “limite” e “bisogno”.
(foto Koudelka)
da “Il gatto e la falena” – Frammenti e poesie scelte 1996-1999, con disegni di Cosimo Budetta – Premio parola di donna 2003
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