In giorni come questi, dove l’annosa lotta tra Israele e Palestina è esacerbata dagli ultimi avvenimenti, dove si acuisce sempre più la drammaticità della situazione nell’enorme prigione a cielo aperto che è diventata Gaza, per noi, uomini e donne dell’Occidente, adagiati sul nostro benessere e sull’assuefazione agli orrori, può essere una buona scossa, per svegliarci dal nostro torpore, la visione di un film che affronta il problema di petto, ma con grazia. Continua a leggere
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