Paola Pluchino

Professionista multidisciplinare vive a Bologna dove si interessa di progetti d’eccellenza in ambito culturale, collezionismo, editing, curatela dell’arte contemporanea, crowdfounding, giornalismo e design ltd.

Laureata in Scienze della Comunicazione e in Storia dell’Arte Contemporanea ha perfezionato i suoi studi a Venezia con un Master in Art Management in collaborazione con La Biennale.

Ha lavorato al riordino del fondo Stefano Tumidei presso la Fondazione Federico Zeri di Bologna e come ufficio stampa per il Festival di Storia dell’Arte Artelibro – Bologna per cui ha curato l’editing del catalogo dei collezionisti antiquari A.L.A.I.

A Treviso è stato professore in Citizen Journalism.

Conclusa l’esperienza durata due anni come direttore editoriale della rivista di ricerca The Artship | Bulletin of Visual Culture specializzata su future e talenti emergenti – con il patrocinio dell’Università degli Studi di Bologna – ha iniziato la sua collaborazione con T.E.C.A periodico del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università degli Studi di Bologna.

Attualmente collabora con l’Archivio delle Opere del Maestro Roberto Paolini per cui cura il profilo di ricerca e sviluppo e per i tirocini attivati con l’Accademia delle Belle Arti di Bologna. È corrispondente per il periodico d’arte contemporanea Exibart

3 risposte a “Paola Pluchino”

  1. Martina ha detto:

    Ciao!
    Stavo cercando notizie qua e là sulla magistrale in Arti Visive di Bologna, così sono capitata qui. Posso approfittarne per chiedere un consiglio?:) mi sto laureando in Scienze dei Beni Culturali a Pisa, triennio. In vista della scelta della specialistica stavo pensando proprio ad Arti Visive a Bologna: materie un pò diverse dal solito e, mi pare, molto belle (soprattutto nel campo più contemporaneo).
    Funziona bene come facoltà? È valida? Me la consiglieresti?

    Grazie mille,
    Martina

  2. claudia ponziano ha detto:

    In occasione della mostra su Amedeo Modigliani, al Palazzo Reale di Milano dal 21 febbraio, Graus editore pubblica “Elvira la modella di Modigliani”, di Carlo Valentini.

    La Parigi degli artisti, da Picasso a Renoir, da Cézanne a Matisse, la città della Belle Epoque, della mondanità e delle corse dei cavalli, dell’invasione tedesca nella prima guerra mondiale, ma soprattutto la Parigi di Modigliani coi suoi eccessi, la sua creatività, i suoi patimenti e la sua umanità, narrata attraverso la vita rocambolesca di una delle protagoniste di quel periodo, Elvira la Quique, che di Modigliani fu modella e amante. Carlo Valentini, giornalista Rai, propone con “Elvira, la modella di Modigliani” (Graus editore) una biografia-romanzo in cui si ripercorre tutta l’avventura artistica e personale di Amedeo Modigliani, ricostruendo il legame che unì il pittore alla modella di alcuni dei suoi celebri nudi, allo stesso tempo casti e ammiccanti.
    Attraverso Elvira, eroina quasi inconsapevole di una delle stagioni più esaltanti della recente storia artistica europea, l’autore, con stile stringato, quasi da reportage giornalistico, ci conduce nel cuore della Parigi bohemienne, ci fa conoscere i suoi abitanti poi divenuti famosi e ci guida in quelle irripetibili atmosfere in cui si intrecciavano libertà e gioia, frustrazioni e amarezze, illusioni e disillusioni, amori e tradimenti. Si tratta di una riproposizione della vita artistica di Modigliani da un’ottica assai originale che attinge anche a documenti inediti e che conferma come spesso la genialità nel mondo dell’arte venga riconosciuta solo dai posteri, non a caso l’artista morì di stenti mentre l’8 novembre 2006 la casa d’aste Sotheby’s ha aggiudicato a New York un suo quadro per 31 milioni di dollari.

Lascia un commento