L’auditorium era percorso da un brusio uniforme e fitto il quale, dal suo ronzare in alto guardava, seduta in basso, la ragione del suo esistere: una moltitudine di studenti agitati dalla notizia che, quel giorno, la lezione di scienze l’avrebbe esposta addirittura un professorone, insignito della prestigiosa onoreficenza concessa dal miglior gota scientifico e letterario che l’umanità possa vantare, quello che pungeva il petto degli scienziati e dei letterati col premio Nobel. Continua a leggere
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