V
Sappi che mentre scrivo non ho ossa né carne,
che ciò che di me rimane
è simile allo spazio buio della stalla,
e dentro smarrisco il tempo e dentro io ritrovo un posto
in cui stare. In cui meravigliarmi.
E nel buio della stalla divento domestica e lavoro.
Urna felice è la greppia colma del fieno raccolto.
Scrigno fedele di valori sempre uguali.
E poi la poesia, quanto vorrei tracciarla di più.