Carla De Angelis, I giorni e le strade, Fara editore
Perché si scrivono poesie, atti in perdita finanziaria , che chiedono attenzione, tempo, impongono di sciorinare l’interno dolore, di perdere pudori, di perdere i percorsi sicuri, di abbandonare i salvagente, i corrimani,…?
Credo che nessuno abbia mai risposto in modo esaustivo e convincente a questa domanda; un poeta scrive come l’innamorato ama e non c’è ragione, non esiste nessun paradigma logico, filosofico, sintattico,…., ma l’uomo da millenni sceglie parole per dire di sé e del mondo, dei fatti e delle percezioni, e ha scritto tomi teoretici, ha raffinato la retorica, ha sgravato di oneri i poeti coronandoli di onori. Altri tempi, altri costumi… Continua a leggere
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