Ciò che mi allontana da molta della poesia contemporanea è l’assenza del gesto creativo. L’autore del verso si lascia scorrere in una realtà che gli passa a fianco e della quale si mette a servizio. E’ puro spettatore: in un determinato momento decide di affacciarsi alla finestra di casa e trascrivere quello che vede a un’ora casuale e da una prospettiva accidentale. Sembra volersi rendere solo braccio, corpo senza mente, articolazione e muscolo staccato dalla psiche. Trascrittore è il termine più giusto per il verseggiatore-reporter che indugia nella pretesa realistica di un momento, apparentemente inconsapevole che il realismo, per quanto disidratato, non può coincidere con la parola essendo questa sempre frutto di una soggettività e che quindi l’unico atto davvero possibile è il foglio nudo mentre ogni parola porta con sé il fallimento della realtà.
Lorenzo Pittaluga e il gesto creativo
28 martedì Lug 2009
Posted Lorenzo Pittaluga, Maeba Sciutti
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