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Sylvia
I write only because there is a voice within me that will not be still.
Sylvia Plath – Letters Home, 1948
Scrivere di un autore che si ama visceralmente è difficile quasi quanto scrivere di se stessi. C’è sempre qualcosa che si muove, trascina, si sposta e che irrimediabilmente segui con un incantamento che inghiotte e libera, senza capire quale sia il processo, il meccanismo obiettivo che ha mosso l’ipnosi. Riuscire a staccarsi un passo per osservare i confini, dare forma ai punti cardinali entro cui si traccia la vita e l’arte dell’autore, è uno sforzo che ho cercato di compiere ma che, mi rendo conto, resta inappagato. Continua a leggere