Ricordando Sciascia nell’anniversario della sua nascita: Racalmuto, 8 gennaio 1921
“Il giorno della civetta” è forse il romanzo più conosciuto di Sciascia, che inaugurò, uscito nel 1961, il genere investigativo poliziesco con il quale intese portare avanti la sua denuncia contro la corruzione mafiosa di cui soffriva e ancora soffre la Sicilia.
“A ciascuno il suo” è del 1966 ed è strettamente collegato ai propositi, alle finalità, che caratterizzarono il romanzo del 1961.
La scrittura nitida e persuasiva contribuì non poco a fare di questo autore un’autentica ed indiscussa figura morale, ascoltata e rispettata per il raro coraggio e la lucidità del pensiero.
Il farmacista Manno, “un brav’uomo, di cuore, alla mano”, un giorno riceve una lettera anonima contenente minacce di morte: “per quello che hai fatto morirai.” Lui stesso e gli amici considerano la lettera uno scherzo, di cattivo gusto, ma sempre uno scherzo; se non che il 23 agosto 1964 il farmacista viene trovato ucciso, assieme al dottor Roscio, medico del paese, con il quale era stato tutto il giorno a caccia, e a uno dei suoi dieci cani che si era portato con sé. Tocca al maresciallo dei carabinieri ritrovare e identificare i cadaveri. Continua a leggere
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