Se si eccettuano gli anni di lavoro, sono più di quattro lustri che leggo ininterrottamente; finisco un romanzo e ne comincio un altro, ne scrivo le impressioni. Da qualche tempo mi limito alla narrativa italiana, vecchia e nuova, e sapete perché? Perché se si vuole seguire con una certa pignoleria la narrativa universale, si finisce in manicomio. Quindi, meglio riconoscere i propri limiti e zappare un piccolo orticello.
Non so quanti anni mi restano ancora per la lettura. Sono del 1942, e si sa che quando si è in discesa si vola, ma anche si cade.
Giuseppe Pederiali l’ho scoperto per caso. Il nome mi era noto, ma non sapevo che la sua produzione letteraria fosse così feconda, per non dire sterminata. Uno che scrive così tanto, mi sono detto, narratore ci è nato. Continua a leggere