Haiku in tautogramma
29 giovedì Ago 2013
Posted Sandra Palombo
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29 giovedì Ago 2013
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29 domenica Apr 2012
Posted Sandra Palombo
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La scalinata del Forte Falcone
Se il cielo sarà chiaro
e il vento dormirà
e il suo respiro sarà brezza
e la pietra sarà tiepida
salite ragazzi la scalinata
che porta al Falcone.
Salite senza fretta
che l’affanno subentra
in chi prima e in chi poi.
Fermatevi a tre quarti
dalla cima, sotto al verde Continua a leggere
23 lunedì Apr 2012
Posted Alberto Moravia, Sandra Palombo
inCamminando per le vecchie vie del mio paese, talvolta, mi viene da pensare alla descrizione che ne fece Alberto Moravia nell’ articolo/racconto Una notte all’Elba, pubblicato sul settimanale di attualità politica e letteraria Omnibus nel lontano 1939.
Moravia vi narra il viaggio da Piombino all’Elba su un piroscafo della Navigazione Toscana che beccheggiava
“ Entrati nel canale di Piombino calò una notte nera, umida e ventosa come una bocca cariata; un beccheggio più forte, come un colpo di stecca che fa ruzzolare la palla sopra il biliardo, Continua a leggere
12 sabato Nov 2011
Posted Sandra Palombo
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Al Ponticello
una penna d’argento
un orologio rotto
una pipa e poco più
è quello che rimane
dell’epoca paterna
prima che il suono
dei suoi passi sparisse
nell’appartamento
in affitto – come la vita –
al Ponticello.
*
Livorno via Ugo Conti 12
Io so d’alte scale semioscure
d’ un corrimano in legno chiaro
di bossoli in ottone con i fiori.
Io so dell’oltre dell’ingresso
di lenzuola calde di trabiccolo
di nonna che chiamava cocca.
Io so d’ essere stata
a Livorno in via Ugo Conti 12
uno scricciolo al sicuro.
23 domenica Ott 2011
Posted Sandra Palombo
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La prima casa
in principio
la prima casa
fu zucchero sparso
su piano di marmo
trasparenze di vetri
pizzicati dai venti
amici o nemici
– a seconda –
in una Calata
bardata d’azzurro
in principio
10 venerdì Giu 2011
Posted Sandra Palombo
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Pellizza da Volpedo – Il sole nascente (1904)
Primavera
si sgola il gallo
si cheta la civetta
è l’albeggiare
a fine maggio
sul molo sole e lenze
– odor di sale Continua a leggere
20 sabato Nov 2010
Posted Sandra Palombo
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L’uomo che volò di Stefano Mancini
Autunno
pare una trina
l’impalpabile nebbia
nata dal mare
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16 sabato Ott 2010
Posted Sandra Palombo
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Giovanni Fattori – Libecciata
*
Ci rallegravano solo dianzi
Ci rallegravano solo dianzi
le piccole gioie; il buio e il freddo
stavano silenti in un futuro remoto
che sarebbe sì arrivato Continua a leggere
11 giovedì Feb 2010
Posted Sandra Palombo
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La prima Eucarestia
( Racconto con restrizioni linguistiche)
Nell’afosa penombra della chiesa, la piccola Annalisa, alta, magra, segaligna, seduta sopra una panca della navata destra, prega nell’ attesa della sua prima Eucarestia.
Sulla testa ha una trina traforata bianca.
La lunga tunica immacolata sfiora la vecchia mattonella a losanga.Mamma Clarissa nella fila opposta, alla sua sinistra, la osserva. Continua a leggere
12 giovedì Nov 2009
Posted Luigi Romolo Carrino, Sandra Palombo
inIl frutto del peccato una donna l’ha mangiato. Io adesso vorrei un pezzo di torta’. Desiderare un pezzo di torta, rientra tra le cose che Giorgia può fare “dopo”. In effetti questo è il primo pensiero che le frulla in testa, dopo averci informato che ‘il frutto del peccato’ è stato divorato da un essere umano con le tette e senza il cosino ciondolante tra le gambe. Radio Italia, solo musica italiana. Un cesso di stazione.
Io intanto ho una gomma a terra e Marzia si è fottuto il crick ieri sera. Io adesso vorrei dare a Marzia un bel calcione in culo, ma sta contrattando con il tizio della SLK 400.
Ahi sì. Intanto io, intanto, sto fermo immobile al parcheggio del Forlanini, noto ospedale romano, che dopo le 3 di notte c’è il teatrino degli scambi di coppia a gogò. Vanno, vengono, poi vanno ancora, con le loro macchinine lussuose… Le Nuvole di De Andrè, questo mi viene in mente. Invece c’è Vamos a Bailar Esta Vida Nueva, che Paola ha voluto dirmi addio, e che lo sa solo Dio.
Ecco, come la mettiamo con Dio? Nono Comandamento: non desiderare la donna d’altri. Qui si sta commettendo peccato e nessuno fa niente!
Non è come pensate. Ho accettato perché lei, la mia concupiscente partner, me lo ha chiesto.
L’ho conosciuta in chat, una sera, spacciandomi per il mio coinquilino Sergio, ma parlando di me.
Ovvio che ho tessuto le mie lodi, la mia riservatezza, il mio essere un po’ fuori dagli schemi, un po’ orso, quanto basta per. In realtà lei mi aveva gia incontrato una volta, solo che non aveva incontrato me ma Sergio. Non so se è chiaro… Chiaro, no?
05 giovedì Nov 2009
Posted Sandra Palombo
inparticolare della Crocifissione di Guttuso
Se ne vanno i miasmi
in chi s’avvicina
al Mistero dell’Amore Continua a leggere
07 lunedì Set 2009
Posted Sandra Palombo
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foto di Beatrice Cignoni
post scriptum
La sala odora di caffè e brioches.
Sulle poltrone i passeggeri
della prima corsa si appisolano.
Il buio sbottona il suo abito
per far posto alla luce. Continua a leggere
02 mercoledì Set 2009
Posted Sandra Palombo
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settimo mare
Se la mia salvezza sta nel divenire sterile guscio d’ostrica, subdola murena, velenoso scorfano, m’inarco e m’immergo nel mio azzurro per riemergere in me.
*
Occhi di scoglio
lapidano i portatori d’acqua di palude,
assetati d’acqua schietta e fresca,
un tempo abbondante nelle fontanelle,
ora rare nell’aria rosa del tramonto,
non ancora trafitto da fascio lunare. Continua a leggere
27 giovedì Ago 2009
Posted Sandra Palombo
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sesto mare
La bassa riva frastagliata d’insenature,/ tutte le vele fuggite in alto mare;/ asciugavo la mia treccia salina/ su un liscio scoglio lontano dalla terra. I pesci verdi si avvicinavano/ veniva il bianco gabbiano, ero insolente, prepotente e gaia/ e non sapevo d’essere felice. ( A. Achmàtova)
Lo spicchio d’acqua sprizza lucentezza,
nonostante il naufragio in mare aperto. Continua a leggere
22 sabato Ago 2009
Posted Sandra Palombo
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quinto mare
Tu immobile starai tra flutto e spiaggia,/ piccola – oh, un punto!…- in mezzo all’infinito. (A.Negri)
Giro alla ricerca di un appiglio,
tra un ciuffo d’alghe e un ghiozzo.
Povera è la pesca dopo la moria
generata da una chiazza di petrolio.
Casca la grandine ad ossigenare
il fondo del mare addormentato. Continua a leggere
19 mercoledì Ago 2009
Posted Sandra Palombo
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Quando entrerai nel mio giardino oh amore mio?
T’ accoglierò sotto l’albicocco,
t’ indicherò le ortensie,
t’ insegnerò i ranuncoli ,
il gelsomino bianco e quello giallo. Continua a leggere
17 lunedì Ago 2009
Posted Sandra Palombo
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foto Beatrice Cignoni
quarto mare
Come il tuo mare l’anima si espande/ e si restringe e si raggrinza. E mostra/ ogni tanto i segreti del fondo./ Poi la valanga d’acqua li ricopre. ( M.L. Spaziani)
La giornata sonnecchia,
rollano le navi alla fonda.
In un’ansa del seno marino
increspato da ipotesi, un bagnino
ripone il rastrello in attesa di tesi. Continua a leggere
12 mercoledì Ago 2009
Posted Sandra Palombo
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foto Beatrice Cignoni
terzo mare
Te sola, fra tante ch’io son stata,/ sola te non ricordo quale m’appari/ in questa di me remota immagine./ Così ero? Ancora in specchi non ti miravi,/ sapere non potevo se m’assomigliavi./ E or s’incontrano i nostri sguardi./ Come seria sei, piccina e assorta,/ parrebbe quasi veramente tu vedessi /quella che oggi io sono. (S. Aleramo )
In mondi sconosciuti a ricercarsi,
sulla coda marina d’invernata ribelle, Continua a leggere
07 venerdì Ago 2009
Posted Sandra Palombo
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foto di Beatrice Cignoni
secondo mare
L’infanzia ho sotterrato/ Nel fondo delle notti/ E ora, spada invisibile,/ Mi separa da tutto. (G. Ungaretti)
Il mio paese era senza chiesa, privo di negozi, con quattro palazzi principali dai nomi e dagli stili altisonanti: prima navetta, scoglio di sale, piramide, seconda navetta; aveva una piscina azzurra nascosta da alte rocce e conosciuta solo dai paesani.
D ’inverno, solitaria, vi coglievo alghe d’ogni varietà e d’estate mi cibavo di patelle; discese scivolose portavano a raggiungerlo via mare e lì trovavo amici a volontà .
Lo osservo oggi, ma scorgo solo un arcipelago di scogli. Continua a leggere
02 domenica Ago 2009
Posted Sandra Palombo
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E Iddio disse: “Si radunino tutte le acque,
che sono sotto il cielo, in un sol luogo
e apparisca l’asciutto”. E così fu.
E Iddio chiamò l’asciutto “Terra”
e la raccolta delle acque chiamò “Mari”.
(Genesi I, 9-10)
foto di Beatrice Cignoni
primo mare
Grumi di sangue si sciolgono
nel tempio del mio tempo
e il vento di ponente mi trasporta
tra i capelli spettinati
di bambina in posa su una bitta. Continua a leggere
20 lunedì Lug 2009
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# Anna Martinenghi, # Gabriella Gianfelici, Ada Negri, Aldrin, allunaggio, Andrea Zanzotto, Antonella Pizzo, antonia pozzi, Armstrong, Bonfiglio Anna Maria, Collins, Giacomo Leopardi, Gianni Rodari, kuna, Lucianna Argentino, Maria Gisella Catuogno, modulo lunare, Nautica celeste, poesia e luna, Saffo, Sandra Palombo, Stefano Dal Bianco, Titos Patrikios, Toti Scialoja, Vladimir Majakovskij
Quaranta anni fa, il 20 luglio 1969, alle ore 22.56 EDT (le ore 5.56 ora italiana del 21 luglio) l’astronauta americano Neil Armstrong posava il primo piede umano sul suolo lunare. Quella missione era iniziata il 16 luglio alle 9.32 ora locale, quando il gigantesco razzo vettore Saturno 5, alto oltre 111 metri, si era alzato dalla rampa 39/B del Centro spaziale Kennedy in Florida. A bordo vi erano tre astronauti: il comandante della missione Neil A. Armstrong, il pilota del modulo di comando Michael Collins ed il pilota del modulo lunare Edwin E. Aldrin Jr.
Nautica Celeste di Andrea Zanzotto
Vorrei renderti visita
nei tuoi regni longinqui
o tu che sempre
fida ritorno alla mia stanza
dai cieli, luna,
e, siccom’io, sai splendere
unicamente dell’altrui speranza.
Il bambino e la luna di Mariano Brull
Per Jorgito Manach y Baños che da
bambino amava giocare con la luna Continua a leggere
17 venerdì Lug 2009
Posted Sandra Palombo
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Picasso – Ritratto di Francesca – 1946
In un cerchio oltre il quale
il passo era interdetto
ho convissuto con il male Continua a leggere
18 lunedì Mag 2009
Posted Sandra Palombo
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E andavo
a coglierne di nuove
nel campo incustodito
in cui fiorivano selvatiche Continua a leggere
18 sabato Apr 2009
Posted Sandra Palombo
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Luce del Ricordo di Fabio Calvetti
Le mani che tremavano
-tanta era la gioia
sulla soglia dell’estate –
chissà se le rammenti.
La risposta resta aperta.
Alla pinzetta sfugge
la domanda spuntata
tra le sopracciglia
ed un sospiro. Continua a leggere
29 domenica Mar 2009
Posted Sandra Palombo
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La vista degli oggetti
in ogni dove immobili
ingigantisce il vuoto
che s’è annidato
nella madre
appena chiuso l’uscio.
Il quotidiano andare
ne ridurrà il volume
ma ora che la ragazza
sta viaggiando
verso la metropoli
il vuoto riempie
la cucina
la camera disfatta
la casa tutta
e cade a pioggia
sui pini affacciati
sull’asfalto della periferia.
16 lunedì Mar 2009
Posted Sandra Palombo
inSul sentiero c’era luce
molta mota e tracce di moto
da cross
pochi fiori (bianchi)
a quatto petali
e un legno con sopra la scritta Le Cime.
Com’era prevedibile
arrivammo a un bivio
in uno slargo
un viottolo scendeva e non si vedeva
che verde
uno saliva e non si vedeva che verde.
La luce schermata dagli alberi
scemava
nella penombra (nell’indecisione)
girammo indietro
verso le case
al sicuro.
26 lunedì Gen 2009
Posted Sandra Palombo
inEra innamorato di sé. Era troppo bello.
Con Claudia, all’inizio, si era trovato bene; godevano nel guardarsi allo specchio, anzi negli specchi. Ne avevano acquistati cinque dove ammirarsi a figura intera: due per l’ingresso, due per la camera, uno per il corridoio. La rottura fu inevitabile. Pensavano solo a se stessi. La mano dell’uno non raggiungeva la mano dell’altro.
Le donne gli ronzavano attorno come mosche, lo trattavano con riguardo, gli appianavano ogni ostacolo, soddisfacevano ogni suo desiderio. Lui si faceva servire. Era un esemplare di lusso, amato, coccolato e viziato.
Patrizia gli fu serva. Lavava e curava il suo corpo finché lui si annoiò. Si era rivelata fragile, al contrario di Gloria che una mattina se ne andò lasciando nel letto un biglietto: – Ami solo te stesso ed io non sono uno zerbino. Punto. Continua a leggere
11 domenica Gen 2009
Posted Sandra Palombo
in AeB, un adultobambino, si guadagnava da vivere alzandosi all’alba per prendere il bus che lo portava al lavoro in città.
Alla vista dell’erba che muoveva le foglie per salutare i pendolari al mattino, si svegliava il bambino e nel tragitto avveniva la muta.
Ad occhi chiusi, entrava in un mondo fatto di solchi, di stalle e di sguardi verso il cielo blu per carpirne i pensieri. La terra e i suoi frutti erano vita dove sudare nei campi senza giacca e cravatta. Leggeva di semi e giardini, d’aiuole, di larve e di zolfo. Imparava a parlare alle zolle. Sellava i cavalli, annaffiava i fagioli e coglieva cicoria da bollire per cena.
In verità, non osava ferire la moglie e la mamma, orgogliose della sua posizione. Compensava lo stress di un lavoro sbagliato sognando al mattino sul bus.
A fine corsa, tornava a fare l’adulto camminando per strade e per tram felice o almeno gli parve, finché un giorno il bimbo scalciò e decise di uscire, almeno un pochino.
Tornò a casa e alla moglie lui disse: “Voglio avere un frutteto, un frutteto di mele.” Lei lo guardò come vedesse uno spettro:“Non è meglio un giardino?” AeB non accettò il compromesso. Chiese al vicino se gli arava il terreno, un piccolo quadro di là del portone, comprò gli alberi e li mise a dimora. Con l’aiuto del fato attecchirono e così nacque la mela, la prima, che lui non osò mai staccare dal ramo. Si recava ogni giorno a guardarla sino a quando marcì e fu allora che colse le altre, ma non la mela regina, la prima che unì A con B.
30 martedì Dic 2008
Posted Sandra Palombo
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Verso la fine
frantuma fronde e sogni
l’anno che va.
25 giovedì Dic 2008
Posted Sandra Palombo
inNatale
Nacque Nazareno,
nuovo Nunzio,
nascosto, nudo,
nullatenente,
nella notte nevosa,
nacque Nuova Novella
nacque Natale.
Nelle news natalizie
noto naufragi, nubifragi
nuove nefandezze,
nei negozi, noci, nocciole
nécessaire, negligé
nonché nuovi nababbi…
Nonsense? Nonso
No-comment. Non-io.
23 martedì Dic 2008
Posted Sandra Palombo
in14 domenica Dic 2008
Posted Sandra Palombo
in
Come ridevano gli antichi (Philogelos)
a cura di T. Braccini
Il Nuovo Melangolo, 2008
pp. 156 – € 10,00
Philogelos ( letteralmente amico del riso) è una raccolta umoristica composta da 270 storielle divise in sezioni dedicate a soggetti specifici come l’avaro, l’inetto, il pigro, gli ubriaconi etc.. – Un ubriacone sfortunato, procuratosi una vigna,morì al tempo della vendemmia– o ad abitanti di città dove gli stupidi “ abbondavano” tipo Abdera, Sidone e Cuma : un Abderita, visto un eunuco in compagnia di una donna, chiedeva ad un altro se fosse la moglie di quello. Siccome gli fu risposto che un eunuco non può aver moglie, replicò: “ Allora è per forza sua figlia!”
Le più curiose e gustose però sono quelle relative agli scolastici “ ossia intellettuali, professori, cervelloni o pedanti che dir si voglia” , ai quali è dedicata quasi la metà della raccolta. Regolarmente ritratto come sciocco dai ceti meno acculturati, lo scolastico è considerato uno stupido perché lontano dai problemi reali e sempre con la testa tra le nuvole o tra i libri, ed è visto paradossalmente come un “ignorante”. Continua a leggere
25 martedì Nov 2008
Posted Sandra Palombo
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13 giovedì Nov 2008
Posted Sandra Palombo
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29 mercoledì Ott 2008
Posted Sandra Palombo
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E’ piatto piatto
il tran tran invernale
… come Pianosa.
E’ uno scoglio
l’Isolotto dei topi
… senza veleni. Continua a leggere
17 venerdì Ott 2008
Posted Sandra Palombo
in“ Il panorama era stupendo e l’atmosfera molto suggestiva. La compagnia non era numerosa, in tutto una decina di persone . Quando arrivammo al castello di Tioram costruito su una piccola isola di roccia, la guida, una bella ragazza italiana dai capelli rossi che abitava a Londra, ci lasciò liberi di ammirare il luogo e, da lontano, i resti dell’edificio che m’incutevano un po’ di timore. Mi misi a girellare guardando l’acqua, commentando la bellezza del panorama con una romana dal carattere molto espansivo. Avrei voluto godere in silenzio di quella magia, ma lei non me lo permise. Non mi lasciò sola un minuto. Infastidita dalle chiacchiere decisi di percorrere la piccola striscia di sabbia per fare una passeggiata in tranquillità. Cercai Giulio e non lo vidi. Il verde dell’erba che incorniciava l’azzurro mi faceva stare bene. C’erano però delle nuvole nere che dall’orizzonte si avvicinavano all’isoletta. Affrettai il passo per arrivare alla strada dov’era posteggiato il pullman. Anche gli altri dovevano avere notato il cambiamento di tempo perché voltandomi li vidi avvicinarsi. Non volevo che mi raggiungessero e affrettai il passo.” Continua a leggere
11 sabato Ott 2008
Posted Sandra Palombo
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