“L’età in più” non è solo un libro, ma una vicenda generazionale
Marina Piazza ci racconta l’ultima fase delle ragazze di ieri
Il ruolo istituzionale non cambia l’anima
“L’età in più”, di Marina Piazza, Ghena edizioni, in uscita in questi giorni nelle librerie è un saggio che non è un saggio, un romanzo che non è un romanzo, una biografia che non è una biografia, ma è sicuramente un libro che non si ha voglia di smettere di leggere.
Perché chi è giovane può imparare molto da questa lettura e chi ha quell’età in più, che porta al momento dei bilanci, delle nostalgie insieme alla consapevolezza, della resa dei conti sente di condividere.
Non si sfugge all’età in più e, se c’è il tempo, dobbiamo affrettarci a fare, raccontare, testimoniare la nostra presenza, sembra suggerire Marina; così ci piace chiamarla dopo averla meglio conosciuta attraverso le sue parole.
Merito della narrazione, accattivante per la sua semplicità e per la sua protagonista, che è una donna completa, nel senso che vorremmo dare alla completezza femminile: una persona di genere femminile, una professionista, una donna inserita in ruoli di rappresentanza, una madre e infine, verrebbe da dire dopo avere letto questo suo libro, un’amica. Continua a leggere
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