di Viviana Scarinci
amore durissimo, articolarsi delle ossa, scorrevole
rotolarsi delle ossa dalla pelle, solitarie per quel loro esistere
la diramazione, incantare, mettersi nel canto, mettersi
tutte nel canto, nell’aspro canto del sangue, nell’angolo
appuntito dei nervi, nello schiocco delle membrane, nelle arterie,
nella violenza delle arterie, per quel lasciarsi ricoprire, isole
bianchissime nella carne, per la loro modestia di impalcatura,
di scheletro schivo, di lungo fiore sotterraneo, di radice – a.c.
Il solfeggio è una pratica che consiste nel leggere, ad alta voce e a tempo, uno spartito. Nel solfeggio parlato le note sono lette ritmicamente con il proprio nome, ma non intonate. Mentre viceversa nel solfeggio cantato esse sono intonate in un canto. E anche tra spartito e partitura è bene segnare una differenza. Una partitura, cioè un insieme di parti, è l’organizzazione grafica verticale di più righi musicali contemporaneamente, mentre uno spartito è la riduzione per canto e pianoforte di una composizione concepita per una forma di coralità vocale e strumentale. Continua a leggere →