dedicata con affetto a quei poeti che scrivono poesie un po’ noiose, e anche a me
Ci vuole uno scossone un ribaltone
qualcosa che ci muova che ci sballi
ci faccia risaltare
qualcosa che di inerzia ci faccia sollevare
la noia d’avere tutto letto
tutto assaggiato, abbiamo consumato
e nell’indigestione qualcosa s’è slabbrato
qualcosa vomitato
abbaschia ha detto:
simpaticissima
Pingback: Ci vuole uno scossone | letture (e scritture)
antonellapizzo ha detto:
eh sì, sono carinissime queste tre che ballano, mettono di buonumore! riguardo i miei versacci, chiedo venia, ma davvero alcune poesie che si leggono in giro per web sono noiose, anche le mie (alcune) a volte fanno calare il latte alle ginocchia
Claudio Roncarati ha detto:
Vuoi uno scossone? Indossa la maglia della FIOM, prendi la rincorsa e lanciati contro Marchionne.
margherita ealla ha detto:
La soluzione di Claudio Roncarati mi pare incisiva, non so se risolutiva per la noia da poesia, ma risolutiva per l’umore del paese.
Antonella allora io osservo i cappelli delle signore per prendere ispirazione 🙂
un abbraccio
Fulvio Sguerso ha detto:
Altro che scossone o ribaltone
altro che urto che ci faccia
sobbalzare, qui ci vuole
finalmente un po’ di quiete,
qui ci vuole la calma olimpica
di chi sta nell’occhio del ciclone…
fattorina1 ha detto:
Certo che l’idea di Claudio è meno peregrina di quanto appaia.L’abbassamento dell’umore, lo stress, l’incertezza per il futuro, le arrabbiature, fanno calare la libido e più in generale l’eros, inteso come slancio vitale, energia positiva che abita nella vita ( Eros e Thanatos contrapposti, ricordate?) .
Quindi anche la barzelletta serve, le smorfie, le battutacce ; la poesia che si ripiega negli angoli come un fazzolettop da taschino quella no, intristisce solo e , credo, lucri sul dirsi poesia.
Narda
monica martinelli ha detto:
Davvero divertenti e spiritose le frizzanti ballerine! Antonella, la tua esortazione alla novità contro la noiosità poetica è sacrosanta, ma è anche vero che è difficile scrivere cose nuove e originali, forse proprio perché, come dici tu, è già stato tutto letto, assaggiato e consumato…e di scossoni qua ce ne danno già tanti il governo e l’impasse economico che almeno in poesia vorrei leggere qualcosa che mi riconcili col mondo!
un saluto
monica martinelli
antonellapizzo ha detto:
è proprio vero, riguardo al paese e all’umore nero non ci possiamo lamentare, il governo di certo non ci sta facendo mancare nulla, gli scossoni ormai sono all’ordine del giorno. speriamo passi presto questo brutto momento e si possano vivere giorni migliori. riguardo i cappelli delle allegre signore proverò anch’io a guardarli in cerca di ispirazione un po’ più alllegrotta… ma non troppo. un caro saluto a tutti e scusatemi se ho urtato la sensibilità di qualcuno. a presto! e grazie ancora antonella
rosaria di donato ha detto:
Ciao Antonella, coglie nel segno il tuo post, ma…non lasciamoci scoraggiare! l’ispirazione felice può sermpre arrivare nonostante tutto, nonostante la realtà un pò grigia.
Un saluto,
Rosaria Di Donato
enrico dignani ha detto:
Vedere ricchi poeti
sbilanciarsi con metodo,
alzare la testa antiproiettile
e deliberare risate aggreganti,
laccate, profumate, esplosive,
una forza maieutica sistematica
contrattuale, guerriera.
Un birichino mercimonio di sé
irresistibile, goloso,
senza nessun millantato credito.
I libri di grammatica
lo chiedono.
C’è bisogno di cuori
grandi come elicotteri,
in un cielo da imparare a memoria,
di paracadutate canzoni,
baci, poesie,
da far esplodere
dove la vitalità è offesa
prigioniera di un mattino
che non ne vale la pena.