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@ Giacomo Cerrai, Alfredo Riponi, Associazione PoEtica, Joker editore, Lucetta Frisa, Rita Florit
Tra tutti i libri che ho ricevuto in dono quest’anno per il Fondo Librario di Poesia Contemporanea raccolto da PoEtica uno dei più significativi è sicuramente La fine del mondo di Ghérasim Luca, a cura di Alfredo Riponi edito da Joker, donato al FL da uno dei traduttori. Leggo che la collana cui appartiene la raccolta, L’isola delle voci, diretta da Lucetta Frisa è dedicata a voci poetiche e critiche contemporanee, con particolare attenzione all’aria di lingua francese. Quella di Ghérasim Luca è una poesia che vive un contatto estremo con l’oralità della lingua in cui è scritta, nonostante la lingua francese non sia la linguamadre del poeta che nasce infatti a Bucarest nel 1913 e muore suicida nel 1994 a Parigi, dove è arrivato nel 1952, proveniente da Israele. Molto interessante, oltre che la lettura di questa bellissima antologia, il saggio che correda l’opera redatto dal curatore: Ghérasim Luca: l’eco del corpo. Ho scelto di riportare qui due poesie tratte dall’antologia, la prima perché credo sia di un’attualità sconcertante, la seconda perché il ritratto in divenire di Maddalena fatto da Luca, racconta con pochi tratti quanto possa essere straordinariamente vivida un’immagine che nasce dall’azzeramento progressivo dei dettagli che la compongono. Il libro è tradotto da Rita Florit, Giacomo Cerrai e Alfredo Riponi.
Grida vane
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