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Giovanni Nuscis, La parola data
Prefazione di Roberto Rossi Testa
L’arcolaio, 2009
Trobar clus e trobar leu, con dotta citazione in lingua d’oc Roberto Rossi Testa accenna ai due estremi del linguaggio poetico di Giovanni Nuscis, parlare criptico e parlar chiaro, saper restituire l’oscurità e la luce. Ed invero, nella sentita e raffinata introduzione a questa nuova silloge di Nuscis – La parola data, appena edita da L’arcolaio di Gianfranco Fabbri – il prefatore individua ‘un alto tasso di intra- e intertestualità’ ed una ‘corda ben tesa’ tra autore e lettore, la necessità che quest’ultimo accetti la sfida del primo. Più nel merito ci dice che ‘la poesia di Nuscis cerca assiduamente il punto di incontro e congiunzione tra visione e visionarietà, sia quest’ultima profetica o più concretamente civile…la particolare coloritura che questo approccio assume…è quella della resistenzialità.’ Un lavoro affrontato dal poeta con abnegazione assoluta, pieno di rischi ‘che fino alla fine lasciano col fiato sospeso’.
Anch’io allora, come il prefatore, ho accettato la sfida, pretesa e necessaria. A proposito di intertestualità, ad esempio, ho ritrovato in molti testi le forme raziocinanti di Magrelli ed a proposito di visionarietà profetica e di ‘corda tesa’ col lettore, ho incontrato, specie nella seconda delle due sezioni della raccolta, tutta una grammatica di presenti e futuri in seconda persona volta a strutturare verità profetiche o più modeste asserzioni di disincanto. Esempi significativi della assimilata lectio magrelliana sono a pag.19 (‘Il passato lo si trova ormai/pressato in pochi bytes’), a pag.44 (‘Il tempo è la misura del ritrarsi/asettico del niente/di transiti diuturni di cellule’), a pag. 51(‘Love. Che sempre l’erre/ d’amore non trema il palato/…/lavate le mani messa/una tovaglia bianca/si dispongono lettere e parole’), a pag.60 (‘Ti pensi/inizio e fine, mondo conchiuso/ con timbro di nome/ certezza di data’). Ed affiora ogni tanto, forse meno consapevole, l’eco della poesia urbana di Umberto Fiori, come in ‘Se fossimo uniti’ (pag.35) e in ‘Un’autostrada anonima e assolata’ (pag.94). Continua a leggere →
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